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Al centro di vivaci discussioni sia pubbliche che politiche, negli ultimi anni si pone indubbiamente la questione dell'attuale status legale della cannabis, non solo in Italia ma anche nel resto dell'Europa. Infatti, l'Unione Europea sta progressivamente allentando le restrizioni legislative, al fine di adattarsi alle ricerche scientifiche e alle opinioni espresse dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Commissione per gli stupefacenti delle Nazioni Unite. Tali ricerche non solo confermano i benefici derivanti dall'utilizzo della cannabis, ma sconfessano tutti i pregiudizi che vi erano associati in merito al suo consumo.
Nell'attuale panorama legislativo italiano, è possibile constatare una situazione che consente la produzione, la commercializzazione e l'utilizzo senza restrizioni della cannabis light, caratterizzata da un contenuto di THC inferiore allo 0,6% e una predominanza di CBD. Tale sostanza, pertanto, non rientra nella categoria delle droghe stupefacenti.
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Cos’è il CBD e quali sono le sue proprietà?
Prima di parlare dell’aspetto legislativo, è doveroso comprendere al meglio le proprietà di questa sostanza. Il cannabidiolo (CBD) rappresenta una sostanza derivata dalla cannabis che sfugge agli effetti psicoattivi, a differenza del delta-9-tetraidrocannabinolo (THC). La sua natura non psicotropa consente l'utilizzo del CBD in ottemperanza alle leggi vigenti senza alcuna conseguenza indesiderata.
Italia e CBD
E in che direzione si sta muovendo l'Italia riguardo al CBD? Come spesso accade, la situazione non è chiara e definita. Nel nostro Paese, l'uso ricreativo della cannabis e dell'erba leggera (in luoghi pubblici) può essere considerato un reato amministrativo. Ciononostante, grazie a una sentenza della Corte Costituzionale del 2019, la coltivazione di piccole quantità di piante per uso personale è stata in pratica depenalizzata.
L'Italia, nel 2007 ha legalizzato l’utilizzo della cannabis medica, sebbene con molte restrizioni.
Inizialmente, la coltivazione legale voleva un'autorizzazione particolare dal Ministero della Salute, rendendo il processo burocratico complesso. Di conseguenza, nessun imprenditore privato è stato in grado di operare nel settore e il CBD doveva essere importato dall'estero. Come si può immaginare, ciò è diventato proibitivo per moltissimi pazienti. Ma andiamo al sodo: attualmente, la situazione legale in Italia si colloca in una zona piuttosto incerta secondo la legislazione vigente.
Negli ultimi anni, le leggi sul CBD generano, infatti, molta incertezza. Nel 2016, la norma ha deciso che la canapa industriale, comunemente nota come 'cannabis light', fosse legale a condizione che il contenuto di THC fosse inferiore allo 0,2%. In seguito, è stato stabilito che se il THC superasse lo 0,2% ma fosse meno dello 0,6%, il coltivatore non sarebbe stato soggetto a conseguenze legali.
Le regole europee
Negli ultimi anni, in tutta Europa si è verificato un rapido aumento delle vendite di prodotti a base di cannabidiolo (CBD). Tra i cannabinoidi più noti vi sono il THC e il CBD (cannabidiolo). Mentre il THC produce effetti psicoattivi e può essere utilizzato a scopo ricreativo o in base alle normative, il cannabidiolo non ha effetti psicotropi ed è legale in Italia e in altri paesi.
Nel 2020, la Corte Europea ha preso una forte decisione in merito alla possibilità per i paesi membri dell'Unione Europea di vendere, produrre e consumare prodotti a base di CBD. Ciò ha risolto il vuoto normativo in relazione all'uso di questa sostanza in Italia. Successivamente, sono state introdotte diverse normative a livello nazionale per regolamentare l'uso del cannabidiolo, differenziandosi principalmente in base alla percentuale massima di THC che può contenere per essere considerata legale insieme al CBD.
CBD per uso medico
In Europa, le leggi internazionali non vietano l'uso della cannabis o dei prodotti a base di questa sostanza a fini terapeutici, nel trattamento di patologie e disturbi ben definiti. I principi attivi della cosiddetta erba medica, conosciuta come cannabis medicinale, vengono ampiamente utilizzati per alleviare il dolore cronico associato a numerose malattie neurodegenerative, metaboliche, tumorali, e così via. Soprattutto negli ultimi anni, grazie alle ricerche nel campo medico, l'utilizzo della marijuana a fini terapeutici sta diventando una pratica consolidata in molti paesi europei.
Acquistare il CBD in Italia
È possibile acquistare il CBD in Italia sotto forma di olio, capsule, infiorescenze o in altre forme. È importante rivolgersi a rivenditori affidabili, sia online, come JUSTBOB, un noto e-commerce che offre cannabis light e prodotti a base di CBD di qualità certificata, sia fisici. Oggi, nelle principali città italiane, non mancano negozi specializzati esclusivamente nella vendita di questi prodotti. Prima di effettuare un acquisto, è fondamentale assicurarsi che il prodotto risponda alle normative europee, al fine di evitare non solo problemi legali, ma anche questioni legate alla salute.