Cambio segretario provinciale e nuovo sciopero del 25: Landini torna a Modena

Mercoledì 15 ottobre il segreterio generale CGIL all'assemblea provinciale che eleggerà il nuovo segretario che succederà a Daniele Dieci
La mattina si svolgerà l’Assemblea Generale per l’elezione del nuovo segretario provinciale Cgil che prenderà il posto di Daniele Dieci (eletto lo scorso giugno in segreteria regionale Cgil).
Nel pomeriggio, ad elezione avvenuta, prenderà la parola, a partire dalle ore 14.30, il segretario generale nazionale Cgil Maurizio Landini per presentare alla platea allargata di delegati, funzionari e attivisti Cgil, la grande manifestazione nazionale del 25 ottobre “Democrazia al Lavoro”, promossa insieme alle associazioni de La Via Maestra (Anpi, Arci, Acli, Legambiente, Libera, Tam Tam di Pace, Agedo, Coordinamento Democrazia Costituzione, Unione universitari Udu, Federcomsumatori, Sunia e Auser, solo per citare quelle modenesi).
'Oltre alla difesa e attuazione della Costituzione (per cui si costituito due anni fa il Comitato permanente de La Via Maestra), la manifestazione nazionale del 25 ottobre - spiega in una nota la segreteria provinciale del sindacato - mette al centro alcune priorità in vista della legge di Bilancio 2026: aumento di salari e pensioni, NO al riarmo, investimenti su scuola e sanità, NO alla precarietà, una vera riforma fiscale, politiche industriali per contrastare delocalizzazioni e realizzare la transizione energetica, ambientale e tecnologica, tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Una manifestazione che la Cgil mette a disposizione di tutti, a partire dalle associazioni della Via Maestra che assieme al sindacato in questi anni hanno fatto questo cammino, proprio per indicare quella che è un’altra agenda economica e sociale che deve essere messa in campo.
'La mobilitazione per Gaza e per fermare il massacro del popolo palestinese, ma soprattutto la mobilitazione per la pace - specifica la CGIL anche alla luce dei recenti sviluppi - - si collega anche alle scelte di politica economica e sociale che in questo paese devono essere fatte. “Mai come adesso – ha ripetuto spesso Landini in queste ultime settimane – la lotta per la pace, la lotta per il lavoro, la lotta per la democrazia sono un tutt’uno”.
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