La storia si ripete. L’Azienda USL di Modena torna davanti alla Corte di Giustizia Tributaria per difendersi dall’ennesimo avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate. L’oggetto del contendere è sempre l'IRAP, ma ora relativa a quella da versare per l’anno d’imposta 2019, La richiesta di pagamento dell'Agenzia delle Entrate all'Ausl è di 230.470 euro, tra maggiore imposta, sanzioni e interessi.
Il cuore della disputa è sempre lo stesso, dal 2012, anche se la questione qui si fa più tecnica, ed è relativa alla deduzione dei premi versati all’INAIL dalla base imponibile dell’IRAP. Una pratica che l’Azienda considera legittima, forte di precedenti sentenze della Cassazione che avrebbero riconosciuto la correttezza di questa interpretazione. L’Agenzia delle Entrate, invece, continua a sostenere la tesi opposta, notificando nuovi avvisi di accertamento anno dopo anno, nonostante le decisioni già prese dai giudici tributari in primo grado nell'esito dei ricorsi relativi ad otto annualità che hanno dato ragione all’Azienda, sancendo la soccombenza dell’Ente accertatore.
Il nuovo avviso recapitato le scorse settimane, relativo all'annualità 2019, conterrebbe di fatto le stesse contestazioni. Una scelta che appare come un accanimento burocratico, con il rischio di generare ulteriori impegni di spesa oltre che costi legali. Questi ultimi di, pari a 2.200 euro + Iva, per presentare un nuovo ricorso (presumibilmente sulla scia degli altri accolti), di gran lunga inferiore, di circa 100 volte, la cifra contestata, pari, come detto a 230.000 euro + iva.
Fatto sta che l’Agenzia delle Entrate sembra volere continuare ad insistere su una linea interpretativa già bocciata dai giudici tributari. Anche se in gioco, da qualsiasi oarte la si guardi e a prescindere da chi avrà ragione, ci sono sempre e solo i soldi pubblici.
Gi.Ga.


