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'Rivogliamo una Modena sicura'

'Rivogliamo una Modena sicura'
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'Rivogliamo una Modena sicura'

Centinaia di modenesi, da tutti i quartieri cittadini, hanno aderito al presidio indetto dal comitato 'Modena merita di più'. Plauso alle forze dell'ordine e appello alla politica. 'Sosteneteci a spingete per varare leggi che tutelino forze dell'ordine e cittadini onesti, non i delinquenti'. Video all'interno


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'Basta degrado, spaccio, risse e violenze. Non sono percezioni, sono fatti. Non vogliamo più avere paura. Pene certe per chi delinque. C'era una volta Modena sicure. Sono solo alcune delle scritte riportate sui cartelli dai cittadini riuniti all’autostazione di Modena durante il presidio per la sicurezza organizzato dal comitato civico Modena Merita di Più, che ha riunito circa 250 persone provenienti da tutta la città e da località della cintura modenese.
L’iniziativa segue altri momenti di protesta e testimonianza già organizzati nei mesi scorsi dal comitato, come il presidio ai Giardini Ducali, e si inserisce in un percorso di mobilitazione sempre più determinato per rivendicare il diritto alla sicurezza e alla vivibilità della città.Dalle 18:30 alle 20 si sono susseguiti numerosi interventi al microfono. Un filo conduttore ha attraversato le voci di cittadini provenienti da quartieri come Crocetta, Sacca, San Faustino, Centro Storico, ma anche da Baggiovara, Casinalbo e dal quartiere Braida di Sassuolo: il ricordo di una Modena vivibile e sicura, dove si poteva passeggiare nei parchi, nei quartieri e nei centri storici senza timori né rischi, anche per le donne, anche di sera viene evocato da da chi ci è nato o da chi ci abita da tempo.
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“Vivo la Crocetta”, ha detto una residente storica, “quartiere che sempre avuto problematiche, ma fino a qualche anno fa non succedeva mai che una donna dovesse farsi accompagnare per ogni spostamento. Oggi, se non rischi, non ti muovi. Temo per me e per le mie figli'. Medesima testimonianza per una donna che vive alle Morane dove - dice - il Parco della resistenza è diventato molto rischioso soprattutto per le donne.Il problema più sentito è infatti proprio la perdita della libertà di vivere gli spazi pubblici. In molti hanno denunciato come intere aree della città siano diventate inaccessibili, o comunque pericolose per il rischio aggressione o per il degrado, non solo di sera ma anche in pieno giorno. “Non ne possiamo più. Non è normale aver paura di attraversare un parco, di camminare da soli o di lasciare i nostri figli liberi di muoversi”, ha affermato una residente del centro. 'Le forze dell'ordine stanno dando il massimo e va tutto il nostro ringraziamento per il loro lavoro costante ed efficace ma anche loro sono penalizzati da regole che sviliscono anziché rendere più efficace il loro lavoro.
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Il caso della stazione dei treni in cui la normativa non ha reso possibile l'utilizzo del taser da parte di poliziotti morsicati preferiti da un individuo violento e in escandescenza, è inaccettabile'.
 

Durante l’incontro non sono mancate le critiche alla gestione istituzionale del problema sicurezza, tutte in relazione alla devianza giovanile e alle baby gang. Oltre alla richiesta di interventi più efficaci da parte della politica e di norme che sostengano davvero l’operato delle forze dell’ordine, è emersa una forte delusione anche verso i servizi sociali comunali e l’unità di strada attivata per monitorare situazioni di marginalità.“Li abbiamo ascoltati alcuni giorni fa alla Sala Pucci — ha dichiarato Mattia Meschieri, uno dei fondatori del comitato — e siamo rimasti colpiti dal distacco dalla realtà che traspariva dalle loro parole. Di fronte a giovani delinquenti seriali sembrava quasi che la colpa sia dei cittadini e dalla società che non hanno saputo comprenderli'.Durante il presidio ha parlato anche Antonio, padre di un ragazzo aggredito brutalmente a Baggiovara: “Mio figlio è stato preso a pugni in faccia solo perché era nel posto sbagliato al momento sbagliato. Una città come Modena non può permettersi questa deriva”.Attraverso un residente nel residence Costellazioni arriva un altro grido di allarme: 'La situazione è invivibile.
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Quasi ogni giorno le forze dell'ordine sono costrette ad intervenire per risse, disordini uso e spaccio di droga nelle stanze degli stranieri richiedenti asilo. E' assurdo che il Comune abbia alloggi e non intervenga.A prendere la parola al microfono sono state anche molte donne, che hanno raccontato la paura crescente, il disagio quotidiano, la rinuncia a vivere il proprio quartiere. “Un fenomeno, quello delle aggressioni, che riguarda ormai vittime di ogni età”, ha detto una residente della Sacca. Applausi hanno accolto l’intervento di un residente di San Faustino: “Siamo qui perché non abbiamo paura, e vogliamo essere sempre di più. La politica ci ascolterà solo quando saremo in migliaia. Se servirà, andremo anche sotto al tribunale. I provvedimenti come il divieto di dimora o l’obbligo di firma per delinquenti che aggrediscono o spacciano sono inutili: sviliscono il lavoro delle forze dell’ordine e alimentano la sfiducia dei cittadini”.Il comitato Modena Merita di più ha annunciato nuove iniziative per i prossimi mesi: incontri, presidi e momenti di approfondimento nei quartieri, per continuare a dare voce a chi non vuole arrendersi all’insicurezza. 'Non ci fermeremo', ha detto Liliana Ferrari, altra fondatrice del gruppo.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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