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Modena, Mezzetti presenta il Bilancio 2026 e attacca ancora su ex Fonderie: 'Costi raddoppiati'

Modena, Mezzetti presenta il Bilancio 2026 e attacca ancora su ex Fonderie: 'Costi raddoppiati'

'Un’opera è davvero riuscita non solo quando la si inaugura e si tagliano nastri in favore di fotografi ma anche quando i conti tornano e si progetta l'utilità'


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Il sindaco Massimo Mezzetti ha illustrato in Consiglio Comunale le linee del bilancio di previsione 2026 del Comune di Modena che da oggi inizia il suo percorso per essere approvato poco prima di Natale. Un bilancio del volume complessivo di 438 milioni di euro.

Il sindaco ha sottolineato che 'in una fase in cui i costi crescono più delle entrate e il quadro nazionale rimane restrittivo, la priorità è garantire stabilità, continuità e affidabilità. E' fondamentale quindi proteggere ciò che funziona, sostenere le fragilità sociali, tenere insieme una comunità che chiede risposte concrete alla propria amministrazione. Questo bilancio mantiene i livelli di servizio raggiunti e tutela parzialmente quella qualità della vita urbana che la nostra comunità si aspetta – ha aggiunto il sindaco - Parzialmente sì, perché i nostri cittadini e noi stessi siamo legittimamente esigenti e avremmo bisogno di maggiori risorse per riuscire a rispondere ancora meglio alle domande che ci vengono rivolte'.


I modenesi potranno quindi contare su risorse per 67 milioni di euro per il welfare. La spesa corrente per nidi e scuole dell'infanzia supera i 46 milioni di euro con specifiche risorse destinate a inclusione, sostegno educativo e trasporti scolastici.
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Sulla qualità urbana, ovvero manutenzione e cura della città (strade, marciapiedi, verde pubblico, edifici, illuminazione e arredo urbano, quartieri) sono stanziati circa 16 milioni di euro mentre a 17 milioni di euro ammontano le risorse per la sicurezza urbana: Polizia Locale, tecnologia a supporto dell'attività quotidiana del corpo, videosorveglianza, sicurezza stradale e applicazione dei regolamenti commerciali, progetti educativi e presidi nei quartieri. Per la transizione digitale del Comune sono previsti 5,7 milioni di euro mentre tra le voci di spesa quella del personale sale per effetto dei rinnovi contrattuali coperti in misura molto marginale dal livello nazionale (per tutta Italia solo 100 milioni di euro a fronte di un miliardo e 500 milioni). L'indebitamento, frutto della scelta strategica di contrarre nuovi mutui per sostenere la conclusione dei lavori finanziati dal PNRR, è sotto controllo: gli oneri dovuti ammontano a circa 1,3 milioni di euro, poco più dello 0,6% della spesa corrente.

Sul fronte degli investimenti, il piano per il triennio 2026-2028 vale 101 milioni di euro di cui 64,7 già nel 2026. Mentre si esaurisce l'impatto delle risorse dei fondi europei gli investimenti iniziano a mutare pelle e si orientano in particolare alla manutenzione ordinaria e straordinaria della città con particolare attenzione alle strade, al verde, al patrimonio scolastico,
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agli impianti sportivi e agli edifici comunali.


L'attuazione del PNRR a Modena è significativa con una grande mole di investimenti, 'una stagione eccezionale di trasformazioni legata ai fondi europei e ad altri strumenti straordinari - ha detto il sindaco - Ma dopo la fase della costruzione arriva la fase della responsabilità mantenere quel patrimonio in modo adeguato, renderlo fruibile, animarlo con attività e servizi capaci di produrre valore sociale e economico. E' questa la vera sfida che ci attende'.


'Le esperienze maturate su interventi complessi, come il grande cantiere del comparto delle ex-Fonderie (i cui costi sono ad oggi raddoppiati dai 22 milioni di euro inizialmente previsti; una impresa di rigenerazione impegnativa senza che ci fosse una idea compiuta e sostenibile sulla destinazione e dunque sui relativi costi per gli allestimenti finali), lo dimostrano chiaramente – ha proseguito - opere di quella portata richiedono un governo attento di tutte le fasi — progettazione, governo dei costi durante le fasi di cantiere e, soprattutto, sostenibilità gestionale dopo il recupero. Un’opera è davvero riuscita non solo quando la si inaugura e si tagliano i nastri in favore dei fotografi, ma anche quando la sua progettazione prevede che la sua gestione successiva non crei nuovi
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buchi di bilancio, quando le funzioni che vi si insediano generano utilità, quando gli oneri di manutenzione rimangono sostenibili'.

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