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Tutto nero, da lontano faceva un po’ paura. Ma se ti avvicinavi notavi in fondo ai suoi occhi come una risata. Era strana questa sensazione, in un direttore di banca dal piglio severo come deve essere. Poi, molti anni dopo capii la misteriosa contraddizione: Simone La Perna in realtà aveva l’anima dello scrittore. Fu un colpo di fortuna, da molti detto di sfortuna ma sbagliavano, a rivelarlo. Tutti o quasi a Bastiglia hanno conosciuto questo signore: chi non ha frequentato la filiale della BPER? E chi non ha saputo di quel suo pensionamento anzitempo dovuto ad un grave accidente circolatorio? “Ridotto su una sedia a rotelle” dicevano quelli che non si soffermano.
Invece no: Simone sulla sedia a ruote è solo seduto e quel braccio sinistro che non muove in realtà non gli serve. Sì, perché Simone La Perna scrive, con la destra oltretutto.
Ma soprattutto scrive, perché Simone è oggi un romanziere: ha già pubblicato tre libri e ha in serbo un quarto! Ecco perché non è stata sfortuna, ma un caso fortunato! Chi ama scrivere, chi sa scrivere, sa che cosa significhi lo scrivere: “le supplice de la page blanche” che diviene “le plaisir de la page blanche”. Da uomo dozzinale, uomo come tutti cioè, diventi l’uomo (o la donna beninteso) che in realtà sei nel profondo di te-stesso: un poeta. Sì, perché esiste anche la prosa poetica. Che appartiene al Bello, perché ha radice nel pensiero, nella creatività, nell’irreale, nella spinta che non capisci ma che ti trasporta: è il Bello, della pittura, del canto, della scultura, della musica, di ogni forma d’arte, unica e sempre diversa, proprio perché libera, ribelle, imprendibile. L’arte vive di vita propria, l’artista, lo scrittore, la interpreta e la rende viva.
Ieri a Camposanto, presso la sala Ariston, Simone La Perna ha presenziato alla presentazione del suo ultimo libro “Il destino all’improvviso” da parte di Giuliana Ghidoni storica dell’arte, presente Andrea Resca assessore alla Cultura. Non è un libro autobiografico come si è portati a credere ma è la storia di Manfredi Altieri, “uno scrittore con le sue debolezze, con il suo impegno, con la sua grande passione per le donne”, un uomo che ha “la consapevolezza che in fondo, forse, chi insegue il proprio destino prima o poi lo incontra”. Ma attenzione: per Simone il destino non è la sorte. Il destino è un insieme di cause, a volte imprevedibili, che determinano gli eventi della vita; la sorte invece è un corso imperscrutabile e fatale della propria esistenza.
Vittorio Cajò