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Da giorni, davanti allo stabilimento della Italpizza di San Donnino ci sono proteste dei lavoratori, blocchi stradali e cariche della polizia; una situazione incandescente. E’ una vicenda che non dovrebbe lasciare indifferenti i modenesi, in particolare quelli che si dichiarano di sinistra o cattolici, sempre pronti ad essere vicini a coloro che vogliono con ogni mezzo arrivare in Italia. Come mai sembrano molto meno sensibili ai problemi dei lavoratori delle industrie locali? La vicenda di Castelfrigo insegna.
E dove è l’amministrazione comunale “di sinistra”?; una amministrazione, con in testa il sindaco, sempre pronta a partecipare alla manifestazione per ricordare l’eccidio operaio del 9 gennaio 1950 e del tutto assente sui problemi attuali dei lavoratori. Dove è il vescovo sempre dalla parte dei poveri e degli immigrati? Ove sono le associazioni, sempre così pronte a scendere in piazza Torre? Dove sono Arci, Acli e compagnia varia?
Dove sono i modenesi? Un silenzio assordante...
L’indifferenza è dovuta al fatto che gli operai che protestano non sono “dei nostri”? Oppure al fatto che non sono iscritti ad alcuni sindacati tradizionali? O che, invece, i datori di lavoro sono dei“nostri”? Comunque sia, questo silenzio è gravissimo. In ogni caso,, complimenti alla CGIL che resta sempre sul pezzo. Ed ai combattivi SI COBAS.
E complimenti al governo che, ad una precisa interrogazione, ha dato, finalmente, chiare risposte comunicando che, a seguito di una ispezione, sono state rilevate irregolarità che prevedono ben 700.000 euro di sanzione a carico (anche se in modo differenziato) delle due cooperative. Ma quale è il problema?
Molte delle nostre industrie, soprattutto del settore agroalimentare e della logistica, ormai non hanno più (o quasi) loro dipendenti nei loro capannoni; si avvalgono, spesso, di cooperative a cui “appaltano” il lavoro; poche grane, costi più bassi e poi… nessuna responsabilità delle condizioni dei lavoratori… Bisogna stare sul mercato, si dice….
Ma è questo il modo per stare sul mercato? Per qualche centesimo in meno sul prodotto? Ma non erano la qualità dello stesso o, al limite, l’automazione dei processi produttivi, le vere sfide? Ieri nel consiglio comunale sono stati approvati, con maggioranze molto differenti, due distinti odg; il primo, in attesa di discussione fin dai primi di dicembre e sempre rinviato, a firma Marco Malferrari, chiaramente spostato in difesa dei lavoratori, ha avuto il voto contrario del centro destra; il secondo, a firma Montanini, chiaramente collocato in difesa dell’azienda ha avuto il voto contrario di Sinistra Unita Modena e di Modena Bene Comune.
Vedremo se saranno sufficienti almeno a smuovere l’apatia della società civile e l’inerzia della amministrazione comunale, e non solo, nel risolvere una triste vicenda che, ormai, si trascina da fin troppo tempo e che, purtroppo è solo che la punta di un iceberg che pochi vogliono vedere e cioè che la condizione operaia, in molti settori, è in grave peggioramento. Ed i lavoratori di Castelfrigo e di Italpizza, al di là nei contenuti delle vertenze su cui non voglio intervenire, sono lì proprio a ricordarci questo.
Franco Fondriest