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A seguito di un decreto di sequestro probatorio emesso dalla Procura della Repubblica di Foggia dopo indagini effettuate dai Nas di Bari su una ditta del leccese fornitrice di mosto, i Carabinieri di Carpi hanno eseguito questa mattina il sequestro di 8 milioni di litri di aceto presso lo stabilimento degli Acetifici De Nigris a Santa Croce di Carpi che sarebbe anch'essa vittima della contraffazione ed i cui responsabili non sono stati coinvolti nell'indagine.
Il mosto usao per la produzione fornito dall’azienda contoterzista non deriverebbe dalle uve dei vitigni di Lambrusco, Sangiovese, Trebbiano, Albana, Ancellotta, Fortana e Montuni come prescritto dal disciplinare Igp Aceto balsamico di Modena. Da qui il provvedimento per dare seguito alle opportune verifiche.
Immediata la risposta dell’azienda Acetifici Italiani Modena che, si legge in una nota stampa, “così come altre aziende del territorio che producono Aceto Balsamico di Modena nella provincia stiamo collaborando in queste ore con la Polizia giudiziaria e con la Procura di Foggia nell’individuazione di fonti di prova nell’ambito di un procedimento penale che riguarda esclusivamente soggetti pugliesi nella commercializzazione di mosto d’uva destinato alla produzione di Aceto Balsamico di Modena IGP.
Le operazioni odierne costituiscono gli sviluppi di una complessa e articolata attività d’indagine, coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Foggia, ed eseguita congiuntamente dai Carabinieri del NAS di Bari e dagli Ispettori del locale ICQRF Sud est.
L’ipotesi investigativa riguarda l’utilizzo fraudolento di uva da tavola trasformata in mosto per la produzione di prodotti vinosi e conseguenti fittizie movimentazioni dalla Puglia alla Sicilia, per giungere, infine, in alcuni stabilimenti emiliani - dove era impiegato per la produzione di aceto e derivati anche di noti marchi - i cui responsabili non risultano allo stato coinvolti nell’attività di indagine.
In particolare è stato accertato che uno stabilimento del foggiano, grazie all’opera di aziende intermediarie e di trasporti, commercializzava migliaia di quintali di mosto facendo uso di documenti di trasporto dei prodotti vitivinicoli attestanti falsamente la qualità del prodotto e la provenienza del mosto da uve da vino Trebbiano e Sangiovese idonee alla produzione di Aceto Balsamico Modena, mentre in realtà si trattava di mosto di dubbia origine e provenienza e/o ricavato da uve da mensa. Dalle indagini sono inoltre emersi indicati luoghi di carico diversi da quelli effettivi, corrispondente alle sedi di compiacenti stabilimenti di trasformazione di uve da tavola del sud-est barese. La contraffazione del prodotto veniva, quindi, completata presso un’azienda salentina la quale, a sua volta, dopo ulteriori operazioni di sofisticazione, lo rimetteva in commercio destinandolo ad aziende acetaie al momento estranee all’illecita attività.
Al termine delle operazioni sono state sequestrati 91.000 quintali di mosti e prodotti vinosi per un valore di circa 13,5 milioni di euro, 15 mila euro in contanti e copiosa documentazione commerciale utile al prosieguo delle indagini.