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Ago Modena in 4 stagioni, si inizia indagando le connessioni nel tempo

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Si comincia giovedì 4 febbraio alle 18 la lezione live streaming di Jeffrey Schnapp, tra i principali esperti di umanesimo digitale


Ago Modena in 4 stagioni, si inizia indagando le connessioni nel tempo
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Un progetto connettivo e collettivo in un complesso di oltre 40mila metri quadrati. AGO Modena Fabbriche Culturali è legato alla riqualificazione degli spazi dell’ex ospedale Sant’Agostino di Modena e ha presentato oggi la sua programmazione culturale. Nel suo “anno zero” AGO fa il punto sui quattro pilastri di una nuova cosmologia digitale, con altrettante stagioni di eventi in cui tema portante è quello della “connessione” – nel tempo, nella realtà, tra le persone, tra i sensi - indagato attraverso lezioni e conversazioni, laboratori, installazioni artistiche, spettacoli, prototipi sperimentali.

Si comincia giovedì 4 febbraio con una prima stagione dedicata alla trasmissione del patrimonio: dieci iniziative, principalmente in live streaming, per comprendere come il futuro del patrimonio culturale venga garantito dalle piattaforme digitali.

Il programma prende il via con una riflessione sulla transizione dei libri dalla pagina allo schermo (e viceversa): giovedì 4 febbraio alle 18 la lezione live streaming di Jeffrey Schnapp (nella foto), tra i principali esperti di umanesimo digitale e professore dell’Università di Harvard, ricostruisce il lungo percorso dal codex all’e-book per evidenziare i cambiamenti tecnologici, le pratiche estetiche e i mutamenti nella comunicazione della ricerca connessi all’avvento del libro elettronico.

L'ambizione, antichissima, di raccogliere tutti i libri del mondo in un'unica biblioteca è al centro del secondo appuntamento, la lezione dello storico statunitense Robert Darnton venerdì 5 febbraio alle 18: la biblioteca d'Alessandria, con il suo tragico epilogo, è l'emblema di questo sforzo enciclopedico. Darnton, membro del comitato direttivo della Digital Public Library of America, racconta la storia di questo sogno e la declina nell'epoca digitale delle biblioteche virtuali.

Maurizio Ferraris, sabato 6 febbraio alle 18, affronta le delicate questioni che pone il tema della documedialità: virtuale ma nondimeno reale, la dimensione digitale cambia il significato di categorie fondamentali come il materiale e l’immateriale.

La sfida della memoria passa anche dal modo in cui ne si può cogliere lo stato nascente attraverso gli strumenti della linguistica cognitiva, essenziali nella progettazione di interventi innovativi nel campo educativo, passaggio obbligato per la costruzione di un’intelligenza collettiva all’altezza dell’epoca relazionale inaugurata dal digitale. Mercoledì 10 febbraio alle ore 18 un dibattito in streaming tra Filippo Domaneschi, direttore del Laboratory of Language and Cognition di Genova e la sociolinguista Vera Gheno affronta il tema di come “educare all’intelligenza collettiva”. La conversazione, a cura di FEM Future Education Modena costituisce l’occasione per una valutazione teorica su queste potenzialità della linguistica cognitiva e per fare il punto su alcuni dei progetti di questo Centro di innovazione educativa.

Una riflessione sul futuro dei musei e sulle nuove pratiche di fruizione tra digitale e pandemia è affidata a un dibattito a tre voci nel quale la direttrice delle Gallerie Estensi Martina Bagnoli, il designer Riccardo Falcinelli, lo storico dell’arte Gianfranco Maraniello (per cinque anni direttore del MART di Rovereto) si interrogano sui nuovi rapporti tra artisti, pubblico e opere. Con loro giovedì 11 febbraio alle 18 si ripensa il ruolo del museo alla luce dei nuovi linguaggi digitali e relazionali.

Lo storico Adriano Prosperi si chiede invece che valore hanno le cronache nella costruzione dell’identità e della storia di una società; la loro conversazione, venerdì 12 febbraio alle 18, ha come focus l’importanza della trasmissione mediata dal documento scritto e le potenzialità della digitalizzazione come nuovo mezzo di sigillazione di patrimoni.

Sabato 20 febbraio un dibattito curato dall’Archivio storico del Comune di Modena fa il punto sull’attualità dei lavori Giordano Bertuzzi per la ricerca urbanistica su Modena. Esperto di storia ducale e di trasformazioni edilizie della città, Bertuzzi ha fissato un modello ancora valido per misurare il cambiamento e salvaguardare un patrimonio, in questo caso quello dei manufatti edilizi del tessuto urbano (con Angelo Spaggiari, Matteo Agnoletto, Giovanni Cerfogli, coordina Giuseppe Bertoni).

Le stagioni successive

Per la stagione primaverile, al via il 15 aprile, la parola chiave è iQuanti. Si approfondirà la natura stessa della realtà digitale: leggera, punteggiata, in continuo divenire, caratterizzata da un legame tra le sue unità costitutive simile a quello che i fisici identificano tra i quanti. Agli impatti sociali, politici e antropologici dell’epoca onlife Ago dedica la sua stagione di attività estive; a partire dal 28 maggio si indaga come non solo la nostra esperienza sociale sia divenuta anche social, non solo la nostra vita relazionale sia divenuta anche connessa, ma la nostra stessa coscienza e addirittura il rapporto con il nostro corpo risultino scossi dalle fondamenta da una rivoluzione tecnologica che trasforma il modo in cui ci formiamo le nostre opinioni e ridefinisce i confini della presenza e dell’assenza.
La stagione autunnale, dal 17 settembre, in concomitanza con il festivalfilosofia, si focalizza sul connubio originario tra gioco e digitale e sulla nuova combinazione tra i sensi (touch, screen, scrittura, auricolari), che consente ai tool digitali una radicale gamificazione del mondo.


Redazione Pressa
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