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Prosegue con Don Carlo di Giuseppe Verdi la stagione lirica al Teatro Comunale Pavarotti-Freni, con recite venerdì 3 novembre alle ore 20 e domenica 5 alle 15:30. Lo spettacolo, realizzato in coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e Teatro Galli di Rimini, riprende un allestimento curato dal nostro teatro in occasione del bicentenario verdiano del 2012 (questa volta nella versione ‘Milano’ in quattro atti, più breve rispetto alla versione ‘Modena’ presentata per la celebrazione del compositore).
La recita del giorno 5 sarà trasmessa in diretta su OperaStreaming.com.
L’opera, programmata nella stagione 2021, era stata rappresentata in forma di concerto e per la sola visione in streaming a causa della pandemia. Giovedì 2 novembre alle 18 presso il Ridotto del Teatro, Giovanni Bietti, collaboratore di Rai Radio 3, presenterà l’opera con esempi al pianoforte in occasione di Invito all’Opera, gli incontri di presentazione dei titoli della stagione lirica organizzati in collaborazione con Amici dei Teatri Modenesi.
L’accesso alla sala (fino ad esaurimento posti) è da via Goldoni 1.
Il cast, con artisti di assoluto prestigio internazionale, è formato da Michele Pertusi, Piero Pretti, Anna Pirozzi, Teresa Romano, Ernesto Petti, Ramaz Chikviladze, Andrea Pellegrini, Michela Antenucci e Andrea Galli. La direzione musicale dello spettacolo è affidata a Jordi Bernàcer, alla guida dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini e del Coro Lirico di Modena preparato da Giovanni Farina. La regia è di Joseph Franconi-Lee, con scene e costumi di Alessandro Ciammarughi e luci di Claudio Schmid. Don Carlo debuttò, in versione francese, all’Opéra nel Parigi 1867. L'opera, la più lunga e ambiziosa di Verdi, è un'epopea cupa e appassionata della Spagna al culmine dell'Inquisizione e getta uno sguardo profondo sull’intreccio fra la sfera personale e politica dei protagonisti.
All’amore conteso fra Filippo II re di Spagna e il figlio Don Carlo per la stessa donna, Elisabetta di Valois, si sovrappone il rapporto fra le ragioni di stato e la chiesa, rappresentata dal Grande Inquisitore.
“Uno degli aspetti che trovo più affascinante in Don Carlo – racconta Jordi Bernàcer - è il sovrapporsi di tanti conflitti che si sviluppano parallelamente attraverso tutta l’opera. La lotta per la libertà contro l’oppressione politica e religiosa, dell’assolutismo contro il liberalismo, l’equilibrio del potere della chiesa con lo stato, dell’amore contro le ragioni di stato, la luminosa Francia e il suo ricordo attraverso il resto dell’opera contro la cupa e opprimente Spagna imperiale e inquisitoriale”.
“L’opera, in modo piuttosto straordinario – aggiunge il regista -, è una sorta di corollario delle passioni e dei sentimenti umani più profondi, tutti palpabili attraverso la musica di Verdi. La libertà, l’oppressione, l’amore, l’amicizia, l’incapacità di comunicare, sono tutti elementi al centro dell’opera che, come in tutte le opere di Verdi, passano in modo efficace attraverso la musica e costituiscono la bellezza del Don Carlo”.
Redazione Pressa
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