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Concerto Vasco, tutti i numeri che allarmano

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Ci si aspetta anche in relazione ai fatti degli ultimi giorni (Manchester, Torino) e degli ultimi mesi (Francia, Belgio e Germania) che sia stata fatta una profonda analisi del rischio


Concerto Vasco, tutti i numeri che allarmano
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A novembre dello scorso anno ero intervenuto con alcune riflessioni sulle necessità e modalità minime che a mio parere si sarebbe dovuto assicurare per un buon concerto in sicurezza e tranquillità. A quella data però ancora non si sapeva con certezza che l’evento sarebbe poi stato autorizzato. Da allora da un punto di vista dei numeri nulla è sostanzialmente cambiato, se non un acuirsi della sensazione di insicurezza. E molto probabilmente è stato fatto. Fino ad ora ancora poco è emerso circa le modalità organizzative e probabilmente maggiori dettagli potrebbero contribuire a rasserenare sia la cittadinanza che i futuri ospiti sin anche ad allargare il dialogo a ulteriori suggerimenti  contribuendo  finché ancora in tempo,  ad aumentare i livelli di sicurezza ed ospitalità. Indipendentemente da chi è favorevole o è contrario all’evento ora è importante raffinare l’organizzazione ed ogni contributo può essere utile.

Probabilmente una seduta straordinaria del Consiglio Comunale,  in cui i principali attori della macchina organizzativa siano invitati  a chiarire le modalità di attuazione del concertone sarebbe estremamente necessaria. Non  solo il Sindaco ovviamente,  ma anche il Prefetto, il Questore e chiunque è delegato alla sicurezza ed alla buona riuscita dell’iniziativa.

Il Parco Ferrari approssimativamente  è un rettangolo di  900 mt  x 450 mt, equivalente a  poco più di 40 ettari, una ragguardevole superfice per un parco urbano, in città. Una parte di parco è densamente alberato, un pezzetto è occupato da un laghetto oltre che  da alcune radure circondate da alberi per un totale di circa 225.000 mq equivalenti a 23 ettari circa,  che sottratti ai 40 ettari totali lasciano liberi approssimativamente 17 ettari, ovvero 170.000 mq.

La densità ed il movimento improvviso   ed incontrollato  di persone derivanti da cause anche banali quali  uno scoppio, una fiamma, una rissa,  così come solo l’impressione che qualcosa che non vedi davanti o dietro di te sia una minaccia è una delle questioni più temute degli organizzatori di grandi eventi sia al  chiuso  ma anche in spazi aperti. In queste condizioni non di rado,  possono nascere  onde e spinte di persone controllabili solo da un efficiente e rapido servizio d’ordine. La dinamica il più delle volte è quella di  chi in mezzo ad una folla cerca di correre, scappare e se qualcuno o più di qualcuno cade ed inciampa non può evitare di calpestarlo, di montargli sopra  rischiando a sua volta di cadere. In tali ristretti spazi complice il caldo e l’afa si ha l’impressione di non respirare: si può essere colti dal panico, essere sospinti da una forza di  folla dietro di te, che può farti  inciampare con il rischio di  venire calpestato  rischiando   di soffocare. Ed è per queste ragioni che si reputa che la misura di 0,5 persone per metro quadro a fronte  di un buon servizio d’ordine ed un ottimo piano di evacuazione sia la massima che si debba considerare. La casistica degli incidenti provocati dal movimento di folla è innumerevole, consultabile, nota agli organizzatori di grandi eventi.  Tali densità se rapportate ai 250.000 fans previsti del concerto di Vasco Rossi il prossimo 1° luglio ( al netto poi di bagni, corsie di emergenza e quant’altro) esigono aree libere  per almeno 125.000 mq.

Ovviamente la distribuzione della folla non è omogenea, probabilmente nelle aree  PIT 1 e 2  sarà superiore  e nella media nell’area PIT 3. Densità maggiori non potrebbero essere garantiti neanche con l’esercito. Ecco allora la necessità di mettere a disposizione molto più spazio e quindi si spera  l’installazione di  diversi megaschermi all’interno  dell’area,  ed anche Parco Amendola, sino a pensare  anche in ultima ratio a Piazza Roma e Piazza XX settembre,  ovvero negli   slarghi e piazze eventualmente disponibili a parere degli organizzatori atte a ripristinare un rapporto spettatore/ mq che non superi mai gli 0,5mq/persona per arrivare a contenere i 250.000  fan  previsti ed oltre considerando un margine di 20.000 -30.000 persone in più. Il non farlo potrebbe essere  un rischio troppo alto per l’incolumità delle persone che verranno al concerto, dei cittadini, delle aree e beni  pubblici e privati. Senza contare ulteriori spazi e  vie di fuga che esperti dei carabinieri, polizia ed antiterrorismo, protezione civile avranno già a loro giudizio considerato così come centri di pronto soccorso e ristoro. Certo la moltiplicazione di punti di ascolto e visione davanti a megaschermi necessita più organizzazione, forse più costosa, meno entusiasmante per i fans, ma come si dice anche nei cantieri di lavoro, la sicurezza  prima di tutto!

Per un principio di precauzione, cercando così  di offrire al contempo una ospitalità con ragionevoli standard di sicurezza e confort a tutti i fans , con reciproco vantaggio di ospiti ed ospitanti.

In definitiva ci si aspetta anche in relazione ai fatti degli ultimi giorni (Manchester, Torino) e degli ultimi mesi (Francia, Belgio e Germania) che sia stata fatta una profonda analisi del rischio unitamente a:

  • un protocollo di intervento che preveda l’interruzione del concerto in caso di emergenza
  • una restrizione all’ingresso per i minori stabilendo una età minima accettabile
  • un sistema audio indipendente da quello in dotazione ai musicisti da utilizzarsi in caso di emergenza
  • l’uso di barriere antisfondamento che non siano le solite rastrelliere in ferro zincato che han dimostrato di non essere in grado di reggere l’urto o la pressione di una folla
  • la preparazione certificata e professionale degli steward nella gestione di momenti di emergenza almeno in un rapporto di 1 a 5
  • la larghezza, disposizione e quantità delle vie di accesso e fuga come conseguenza di un attento algoritmo e calcolo circa i tempi di afflusso e deflusso di zone e parti sia in condizioni normali che in caso di emergenza verso punti preordinati di sicurezza.
  • l’uso della telemetria per avere in tempo reale le immagini dove la folla sta per raggiungere livelli di densità al limite consentito o incontra ostacoli non previsti
  • vasta e comprensiva comunicazione via cellulare  e media nonché la stampa e diffusione tempestiva di adeguate mappe contenenti vie di accesso ed altre informazioni utili
  • facile accessibilità all’acqua potabile, ombra, servizi igienici e pronto soccorso
  • limitazioni  al   cosiddetto surfing delle persone sopra altre persone durante il concerto.

Lorenzo Carapellese - urbanista


Lorenzo Carapellese
Lorenzo Carapellese

Urbanista , laureato all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia  è esperto di mobilità,  trasporti  e infrastrutture strategiche. Svolge la s..   Continua >>


 


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