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Guido Mazzoni e il sindaco Muzzarelli, smemorato di Fanano

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Per incompetenza del ?fantasma' assessore alla cultura, Cavazza, l'amministrazione si è dimenticata di onorare nella speciale ricorrenza un grandissimo artista


Guido Mazzoni e il sindaco Muzzarelli, smemorato di Fanano
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VITTORIO SGARBI, invitato ieri sera a Modena dall’associazione RelArte, presieduta da Anna Beatrice Borrelli, ha celebrato lo scultore modenese Guido Mazzoni a 500 anni dalla morte. Per incompetenza del ‘fantasma’ assessore alla cultura, Gian Pietro Cavazza, l’amministrazione comunale si è dimenticata di onorare nella speciale ricorrenza un artista entrato nella storia dell’arte.

STESSO DISCORSO vale per il sindaco che si riconosce nella ‘cultura’ di una pensionata comunale dell’ufficio sport, Maria Carafoli (Modenamoremio), e di un’ex venditrice di carni insaccate, passata in seguito alla vendita di pellami, Sabrina Gasparini (Salotto Aggazzotti).

E’ DEPLOREVOLE che il sindaco Gian Carlo Muzzarelli abbia dimenticato Guido Mazzoni, ma non si pensi che dimentichi proprio tutto. Sicuramente non dimentica la data del 9 novembre, festa della castagna di Fanano… Così come non dimentica le lottizzazioni tanto care alle cooperative dell’edilizia.

Non ha dimenticato, e non dimentica, di cementificare l’area ex Amcm; di costruire 550 appartamenti nel comparto Vaciglio - Morane; di ‘urbanizzare’ il parco cittadino costruendo chioschi in cemento armato nonostante i vincoli, e tanto altro. La memoria il sindaco non l’ha quando si tratta di cultura. Le ricorrenze sono per lui un disastro. Come tutta Italia ricorda, e non solo l’Italia, è caduto nel ridicolo per le celebrazioni di Luciano Pavarotti, portate a Verona nel decennale della scomparsa.

DURANTE LA SERATA con Vittorio Sgarbi è stata consegnata dal dottor Daniele Giovanardi, una targa ad honorem al maestro Leone Magiera per avere raggiunto i settanta anni di carriera e portato come solista e direttore d’orchestra, assieme all’inseparabile Pavarotti, il nome di Modena nel mondo. Nella targa era inciso l’augurio di molti anni di altri successi.

IN UN COLPO SOLO l’associazione RelArte ha onorato, con l’intervento di Vittorio Sgarbi, Guido Mazzoni, e con un riconoscimento alla carriera, Leone Magiera; entrambi sfuggiti di mano a un sindaco che culturalmente non è andato oltre le esperienze appenniniche fatte a Fanano: un ridente paesello della montagna che lo elesse primo cittadino ma che manca di un archivio, un’accademia, un conservatorio, un museo, un teatro, un istituto superiore, e tanto altro. Però ha una Banda Municipale che vanta collaborazioni con l’Associazione Nazionale Alpini ... Se la nomina di sindaco avvenisse per concorso, Muzzarelli, con il suo curriculum, avrebbe potuto al massimo aspirare alla presidenza di una frazione vicina alla pianura, ma a Modena non sarebbe mai diventato sindaco; tutt’al più poteva ambire alla gestione di un quartiere, ma non in quello di San Faustino dove la presenza del Teatro Michelangelo ha innalzato, per merito di un privato, il livello culturale della zona.

GRANDI ARTISTI come Mazzoni e Pavarotti, pare proprio che si siano elevati al cielo per punire con l’inferno in terra, Muzzarelli e Cavazza, indicandoli di tanto intanto al pubblico ludibrio per la loro inadeguatezza, che si evidenzia anche nell’incapacità di seguire le ricorrenze.

GUIDO MAZZONI è morto il1 febbraio 1518 e sempre in febbraio a cinquecento anni di distanza, la notte tra il 9 e il 10, ci ha lasciato Roberto Armenia. Pochi giorni fa ha tenuto a Modena una conferenza, il paleontologo e scrittore Alberto Angela (nella foto in alto con Armenia). Ha iniziato dicendo: “A Modena mi sento in famiglia. Faccio un cambiamento al protocollo per ricordare un mio collaboratore, ma soprattutto un caro amico con il quale ho condiviso molte presentazioni di libri e conferenze. Per la cultura a Modena, Roberto Armenia ha fatto molto e la città ha perso un suo grande protagonista. Ci legava una profonda stima e una reciproca amicizia. E’ per questo che prima di iniziare a parlare del mio ultimo libro, ho sentito il dovere di ricordarlo”.

IL SINDACO Gian Carlo Muzzarelli alla notizia della morte di Armenia, ne tesse l’elogio: “Modena con la scomparsa di Roberto perde un grande modenese e un uomo di cultura stimatissimo”.

Quando Roberto Armenia ci ha lasciato, ero in America centrale. Durante i primi giorni di malattia, mi mandava quotidianamente, come faceva ogni anno, una rassegna stampa. In quei giorni gli scrissi che una volta guarito, poteva avanzare un progetto culturale al Comune, e aggiunsi che sul piano dell’autorevolezza delle proposte, e della qualità delle stesse, non avrebbe avuto concorrenti. La sua risposta è ancora nel mio computer: “A me non fanno fare nulla e qualsiasi mio progetto sarebbe bocciato, così come sarebbe bocciato a te. Qui solo Marco Panini e Marco Miana hanno accesso agli incarichi, indipendentemente dalla qualità e dal costo”. Si dimenticò di aggiungere a questa prassi avvilente il Salotto Aggazzotti e Modenamoremio.

L’IPOCRISIA dell’elogio post mortem a chi è stato ignorato in vita, è prassi antica. Sono anni che Muzzarelli questa prassi la rinnova, e che la città paga la sua ingratitudine. Un’ingratitudine che umilia in vita e anche in morte, chi questa città l’ha resa grande, come Guido Mazzoni, Luciano Pavarotti, Leone Magiera, Roberto Armenia, Sandro Materassi (al quale non hanno mai dedicato una strada), e altri ancora.

Il 7 MAGGIO di questo 2018 era il terzo centenario dalla morte della regina d’Inghilterra, Maria Beatrice d’Este (1658 - 1718).



Nacque nel Palazzo ducale di Modena. Il sindaco Muzzarelli viene dal Pci e si può pensare che per il nostro rivoluzionario da Fanano, ricordare ufficialmente una modenese diventata regina sarebbe una contraddizione: i nobili non si celebrano ma si assaltano nei loro palazzi. Qui però non si tratta di nessun assalto. Semplicemente quella di Maria Beatrice d’Este è una storia della quale il sindaco non sa nulla: ma si può perdonare. Di modenesi diventati re, regine, imperatrici e imperatori, ce ne sono a centinaia: difficile ricordarli tutti … Per Guido Mazzoni non è così. Per Mazzoni non si tratta di una semplice dimenticanza ma di un qualcosa che con essa fa rima …. La conclusione, purtroppo, è che Muzzarelli e l’ex sindaco Giuliano Barbolini, hanno raggiunto il livello culturale più basso della storia modenese fin dalla fondazione della città avvenuta nel 183 a.C.

Adriano Primo Baldi


Redazione Pressa
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