La Timidezza delle Chiome

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Sui media, sia che si tratti di quotidiani e riviste cartacee, sia sul web ed i social, é sempre più frequente trovare notizie ed articoli che affrontano l'argomento della salvaguardia dei nostri spazi verdi. Indiscutibilmente, l'attenzione e la sensibilità pubblica nei confronti di queste tematiche é notevolmente cresciuta, anche se tuttora sembrano mancare ulteriori e precise determinazioni, normative e legislative, che possano supportare un impegno di conservazione e cura di questo tipo di patrimonio naturale, attenzione e cura che dovrebbero ancora aumentare.

Spazi verdi sono i terreni erbosi, gli spazi fioriti e quelli alberati. Nel caso di quest'ultimi, a mio avviso, dovrebbe essere impiegata una maggiore e specifica attenzione, vuoi perché si tratta di un patrimonio, come sappiamo, di assoluta essenzialità per garantire la sopravvivenza di noi tutti, vuoi perché si tratta di beni che sono lenti nella loro crescita, difficili da sostituire, nonché più bisognosi di cure.

Se ad un prato si evita lo sfalcio, il danno che si produce é imparagonabile rispetto a quello dell'abbattimento di un albero (in ambiente urbano) che si é reso necessario per mancate cure. In contesti naturali, boschi e foreste, si potrebbe dire che 'gli alberi possono anche arrangiarsi da soli', ma la stessa cosa non é sostenibile quando quest'ultimi sono stati piantati, più o meno artificialmente, in contesti urbani e periferici.

Gli alberi, anche se i più potrebbero non pensarci così spesso come si dovrebbe, richiedono attenzione e cura. Necessitano che tutti noi, ognuno di noi, maturi la consapevolezza che queste meraviglie della natura devono godere del nostro interesse e del nostro impegno di salvaguardia.

Necessitano che noi adulti, genitori ed educatori, impariamo a sensibilizzare le nuove generazioni a questo tipo di bisogni.

Fortunatamente, 'in giro' se ne sta parlando.

Come ho scritto, i media se ne occupano con crescenti spazi. Nella nostra Città non sono mancate e non mancano le occasioni per 'stare sul pezzo'. A Modena esiste un Orto Botanico Universitario, uno dei più attivi in Italia, che, fra altro, promuove tantissime visite guidate per le scolaresche, finalizzate anche alla conoscenza dei nostri alberi monumentali, che, per nostra fortuna, non mancano.

Inoltre, sono offerte occasioni di approfondimento e di studio. Occorre, inoltre, anche un'opera di 'semplice' ma importantissima divulgazione, che abbia prioritariamente lo scopo di far accrescere la nostra sensibilità nei confronti degli alberi.

In questa direzione, si pone la presentazione del libro di Pietro Maroè, giovane 'arbonauta' di Udine, che per Rizzoli ha pubblicato 'La Timidezza delle Chiome'.

L'autore é stato invitato a Modena per presentare il suo lavoro, il prossimo venerdi 18 maggio alle 18,30, per un incontro organizzato dall'Orto Botanico e dalla sezione modenese di Italia Nostra, che si terrà nella sua Sala Storica in via Caduti in Guerra 127, con ingresso libero. Un'ottima modalità per festeggiare insieme la Giornata Internazionale del Fascino delle Piante, che cade proprio quel giorno.

Credo proprio che si tratterà di un'occasione da non perdere: il giovane autore ci parlerà del suo amore per gli alberi, con una narrazione interessante e coinvolgente che ci svelerà anche qualche piccolo segreto della sua attività di tree climbing, in giro per il Mondo a curare, arrampicandosi sopra, le piante secolari. Maroè presenterà il suo libro a Modena, dopo averlo fatto in diverse Città, riscontrando sempre molto interesse.