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Una serata dedicata alla storia e al pensiero di Sant’Agostino che è diventata allo stesso tempo un momento di riflessione sull’attualità della guerra in Ucraina, anche da inquadrare in una prospettiva storica più ampia. Questi i temi centrali affrontati nella serata di ieri, a San Prospero, in un appuntamento organizzato dal Rotary di Mirandola e che ha visto la partecipazione come ospite e relatore di monsignor Erio Castellucci, arcivescovo di Modena e Nonantola.
A fare da filo conduttore della serata, oltre al pensiero di Sant’Agostino, sono state le riflessioni e le iniziative stimolate dalla crisi ucraina. 'Si presume che a breve arriveranno sul nostro territorio alcune centinaia di ragazze e donne con i loro bambini, e dovremo essere pronti ad accoglierle e ad aiutarle - ha spiegato la presidente del Rotary di Mirandola Roberta Roventini -.
E saranno sole, perché gli uomini sono rimasti a difendere il loro paese”. E' stata quindi presentata l’iniziativa “Sos Mama sorelle tutte” organizzata dal Rotary e dedicata all’accoglienza e al sostegno di chi è in fuga dal conflitto, insieme al centro di accoglienza di Modena e di concerto con tutti i presìdi dell’Emilia. 'Si partirà come Distretto Rotary 2072 con l’acquisto di tende da destinare ai campi profughi nelle zone di confine, ma il cuore del progetto sarà il sostegno ai centri di accoglienza alla vita del nostro territorio. Oltre ai beni materiali serviranno professionisti con diverse competenze da affiancare ai volontari che supporteranno e assisteranno queste donne e i loro bambini', ha aggiunto Roventini.
Rifacendosi alle parole di Sant’Agostino, monsignor Castellucci ha poi raccontato come 'Il termine patrimonio ci riconduce a ciò che viene trasmesso di generazione in generazione, non solo come beni materiali ma anche come filosofia e fede.
Il patrimonio richiama alla figura del padre, così come il matrimonio evoca la madre, ed entrambe hanno un forte legame con la continuità nel tempo, l’uno con i beni materiali e immateriali e l’altro con la prole e la famiglia. La prospettiva temporale è decisiva - ha aggiunto il vescovo - Se si fa riferimento sono al presente causiamo disastri dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista economico e finanziario. Sant’Agostino ci dice che il patrimonio arricchisce la memoria del passato e alimenta la speranza nel futuro, articolandosi nella storia. Da qui l’ultimo elemento: la tradizione, non come arroccamento nel passato ma come trasmissione delle ricchezze da una generazione a quella successiva, che alimenta il patrimonio dell’umanità. Il fare memoria e lo sperare sono le vere virtù. Non ci rendiamo conto delle scelte sbagliate perché non c’è memoria. La storia dovrebbe essere maestra di vita per quanto riguarda le guerre, eppure evidentemente non c’è memoria viva. Il nostro millennio si è aperto con un evento simbolico di importanza devastante, il terrorismo delle Torri gemelle del 2001. Un nemico invisibile che ha creato un senso di instabilità e una serie di insicurezze che ci portiamo ancora dietro. Poi la crisi economico-finanziaria del 2008, in cui di fatto siamo ancora, così come la crisi migratoria collegata alle primavere arabe nel 2011. Senza dimenticare la consapevolezza sempre più matura della crisi ambientale. O ci diamo una regolata in una relazione costruttiva con gli altri e con la natura, o c’è il rischio che crolli l’intera nostra civiltà. Ma sono ottimista, perché abbiamo anche molte proposte positive: come dice Sant’Agostino, pure nelle crisi se azioniamo la memoria possiamo azionare la speranza'.
Redazione Pressa
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