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Parco Ferrari, ecco come lo vorremmo

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Sfruttare l'atteso (e discusso) evento del concerto di Vasco rilanciare l'idea di riqualificare il parco Enzo Ferrari. E' questa l'idea della Associazione cittadini per il Parco Ferrari e il verde urbano


Parco Ferrari, ecco come lo vorremmo
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Sfruttare l'atteso (e discusso) evento del concerto di Vasco rilanciare l'idea di riqualificare il parco Enzo Ferrari. Il grande polmone verde di Modena che finì pochi anni fa al centro delle cronache per la balzana idea della giunta Pighi (con il duo Sitta-Marini) di realizzarvi all'interno una piscina. Quella idea - poi finita nel dimenticatoio e costata tantissimo in termini di consenso alla giunta (Sitta, Pighi e Marino hanno abbandonato la politica e non è un caso...) - accese però un dibattito necessario sul futuro dell'area verde.

Un dibattito interrotto in questi anni e che, complice come detto il concerto di Vasco, l''Associazione cittadini per il Parco Ferrari e il verde urbano' vuole riaprire.

Così l'associazione, presieduta da Nicoletta Uzzielli, presenta proprio per questo oggi un progetto dettagliato (già emerso nel 2011) che, volentieri, la Pressa (ri)pubblica integralmente.

Il Parco Enzo Ferrari è d’importanza storica per la città di Modena, per la presenza del vecchio tracciato dell’autodromo, ed oggi, anche in occasione dell'attenzione che gli sta venendo riservata a seguito del concerto di Vasco Rossi del 1 luglio, sarebbe un’occasione unica per prevederne un rilancio e ricordare in un modo tangibile un tassello di storia recente. Enzo Ferrari e il mito della terra dei motori. Questo luogo,  nomi di chi ha corso su quel palcoscenico in una epopea unica di ingegno e passione, restano nella memoria collettiva. Ideato nel dopoguerra, aeroporto e autodromo per auto e moto,  è stato inaugurato nel 1950, é restato attivo sino agli anni settanta, quando è stato definitivamente  sostituiti con la realizzazione del progetto dell’attuale Parco pubblico. 'L’associazione Cittadini Per il Parco Ferrari e il Verde Urbano' vorrebbe inserirsi nella discussione sul concerto del 1° luglio e sul possibile futuro del Parco E.

Ferrari, riportando all'attenzione della Città le idee e progetti di cui si é occupata per anni.

Il progetto, che qui si ri-propone fu presentato nel giugno 2011 all’istruttoria che aveva indetto il Comune di Modena, su richiesta di alcuni gruppi consigliari, e dopo le proteste sul progetto elaborato durante la Giunta Pighi, dagli assessori Sitta e Marino. In quell'occasione l’Associazione aveva raccolto e protocollato 3600 firme contrarie a quest'ultimo  progetto, che prevedeva all’interno del Parco una piscina, un'area commerciale, dei posteggi, un lago canale, alcuni ristoranti, molti edifici 'di cemento'...

Quest'altro progetto, invece,  fu elaborato dall'architetto Vitaliano Biondi per conto dell'Associazione scrivente, i cui membri hanno contribuito con idee e osservazioni.

L’ istruttoria fu un bell'esempio di partecipazione della città e vide la presentazione di una ventina di progetti. Progetti che, però furono messi in un cassetto e nemmeno presentati e  pubblicizzati, rendendo in tal modo vana l'esperienza dell'istruttoria pubblica. 

Per ovvie  questioni di spazio non é possibile presentarlo tutto in questa occasione, in quanto molto più complesso e articolato, ma eccone eccovi alcuni tratti salienti:

Bosco Urbano di Modena. Un parco a bassa manutenzione che si avvalga di dinamiche naturali consentendo così di ridurre gli interventi colturali e di conseguenza i costi. Si prevedono quattro tipi di vegetazione:  il bosco, la siepe, il prato e la zona umida. Il bosco sarà costituito da un popolamento di alberi e arbusti abbastanza denso da impedire che, nella stagione vegetativa, la luce solare raggiunga il suolo. In assenza di interventi colturali la vegetazione  tenderà ad occupare l'intero spazio disponibile. Questa area richiederà una manutenzione scarsa o nulla ed il metodo più efficiente, per rimboschirla sarà quello di lasciarla perfettamente indisturbata. In questa area le foglie  non verranno rastrellate e per creare humus non verranno asportati i rami secchi caduti. Non verrà eseguita nessuna azione di potatura né di sfalcio e gli alberi morenti non verranno abbattuti tranne in caso di reale pericolo. 

Un bosco urbano vicino alla città è un luogo fruibile alternativamente a parchi naturali, o luoghi di svago più lontani. Il bosco si presta non solo alla ricreazione, ma anche all’osservazione della natura, allo svolgimento d’attività di ricerca e didattiche, di vari tipi di sport e di giochi. Un bosco dietro casa risulta essere importante quanto un grande Parco Nazionale o una Riserva Regionale. Un bosco urbano ben gestito deve permettere un corretto contatto con la natura, senza che il visitatore debba però preoccuparsi di pericoli derivanti da attività umane.  Fra tutti gli ecosistemi, il bosco e le zone umide offrono maggiore ricchezza di spunti per impostare un percorso d’educazione ambientale. Ricchi di stimoli emotivi, sensoriali, ed ambientali, questi habitat, sono inoltre legati in modo formidabile al nostro immaginario collettivo. Luogo delle memorie d'infanzia, per molti sono l'ambiente in cui rilassarsi dalle fatiche quotidiane e rappresentano meglio d’ogni altro ambiente l'immagine dell'eterno rapporto tra uomo e natura.  Per il Parco Ferrari nella conversione a parco naturale sarà rispettata  interamente la vegetazione preesistente mantenendo anche i manufatti  preesistenti, che ricoperti da vegetazione saranno utili come nicchia ecologica di piccoli animali. Non verranno impiegati fitofarmaci né concimi di sintesi ma solamente letame lasciato sul terreno dagli animali utilizzati per gli sfalci. Saranno bandite le aiuole e tutti i percorsi saranno in pavimentazione naturale . 

La viabilità riguardante, il Parco Ferrari utilizzerebbe per la maggior parte il reticolo viario esistente. La viabilità principale potrebbe essere costituita da un sentiero ciclopedonale , coincidente con l’antico tracciato dell’autodromo, che racchiuderebbe ad anello l’intera area del bosco ed un sentiero all’interno che consenta di attraversarla più rapidamente e di raggiungere tutte le zone senza alcuna difficoltà. Sull’intero percorso potrebbero  essere poste strutture in materiale legnoso quali bacheche, panchine aree d’osservazione, ecc.; escludendo le aree di sosta per il ristoro, che sono (come sperimentato in altri parchi e riserve naturali) luoghi d’accumulo d’immondizia. Il ristoro pertanto dovrebbe essere concentrato esclusivamente nell’intorno del bar esistente.

Bosco della Poesia. All’interno del Parco sarebbe bello camminare nel silenzio, leggendo appesi ai rami, anche come opere effimere, alcuni brani famosi di letteratura riferiti alle foreste. I brani letterari ci guideranno tra i sentieri dell'immaginario sul bosco presente in ogni cultura che, nei secoli si é arricchito di significati sempre nuovi; luogo d'amore e di pericolo mortale, dove la bellezza nasconde l'inganno; rifugio protetto degli affanni della vita o sede di progetti e di opere. L’uomo è nato nella selva e la selva rimane la parte più intima della sua natura e sulla selva costruisce la sua cultura materiale e spirituale! La letteratura su questo argomento è vastissima e potrebbe riempire già un’intera biblioteca. 

 Il Giardino delle Religioni / Il Giardino della Convivenza. All’interno del Parco Ferrari potrebbe essere costituito un piccolo giardino, un giardino dedicato alla convivenza  e che potrebbe assurgere a sintesi dell’intero progetto . Un giardino costituito essenzialmente da alberi e fiori che rivestono un significato peculiare per le grandi fedi del mondo. Le piante simbolo delle diverse fedi, circonderanno un “albero” delle campane. Si tratta di un alto pennone da imbarcazione al quale saranno appese campane a vento. Sono così chiamate perché é il vento a farle suonare. Le diverse comunità religiose in terra modenese provvederanno, ogni anno, ad arricchire con nuovi timoni i battacchi delle campane.

Le caratteristiche del sito non derivano soltanto dalle sue peculiarità, ma dal suo rapporto con il tempo e lo spazio, dal passato ripensato in vista del futuro. Si profila il recupero del significato attivo della contemplazione e la proposta di un’etica che non si fermi solo all’azione di salvaguardia e tutela, ma si rivolga ad interrogare la storia nella sua evoluzione, a formulare il progetto per il futuro con l’occhio rivolto al paesaggio come luogo complessivo della vita umana, nelle sue trasformazioni legate agli eventi contemporanei, creatori di nuovi miti e nuove legittimazioni. 

Mediateca e punto di lettura. Un angolo di parco come luogo di aggregazione e punto di riferimento stabile, una struttura leggera ed eco-sostenibile all'interno del parco con qualche posto a sedere, sia all'interno che all'esterno, che sia presidio pubblico, punto di lettura, di connessione wifi e di prestito libri e riviste.

 Luogo di aggregazione accessibile tutto l'anno, punto di riferimento per il quartiere, ma col valore aggiunto della posizione per quanti vogliano integrare la passeggiata al parco con una sosta per sfogliare un giornale o collegarsi a internet o per partecipare ad attività di formazione e ricreative, e qui potrebbe essere l’occasione di recuperare ristrutturandole le due casette abbandonate ex Piazza XX Settembre lasciate in completo abbandono e degrado, da anni nel posteggio della via Emilia Ovest.

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