Ambientato tra Chatres e Samara, il romanzo tocca corde molto interessanti, offrendosi di fornire un paesaggio multiculturale, dove le civiltà coinvolte, sia pure indirettamente, sono più di due.
Ed è come percorrere un viaggio molto profondo. Attraverso il tono del romanzo, riusciamo a vedere pure quello che non c’è, pure quello che non viene descritto. La fantasia dell’autore, con tutto il suo non detto che contiene, è ben trasmessa.
In questo quadro spiccano figure religiose, che vengono rappresentati in una chiave quasi mitologica, come in un racconto criptico e ricco di simbolismo.
Il contenuto del romanzo di Oscar Cervi è fortemente visionario, e questo emerge chiaramente.
E ciò che conta molto nella poetica dell’autore è la dimensione luminosa, che passa da atmosfere fredde alla descrizione di luci fluorescenti.
Apokalips sa essere molto visivo, come se stessimo leggendo un racconto in immagini. E sa scontrarsi con le difficoltà di scrittura, in particolare con tutte quelle che potrebbero complicare la comunicatività dell’opera così concepita.
E in questa straordinaria rappresentazione, c’è qualcosa di antico ed insieme qualcosa di contemporaneo.
Come detto, il romanzo offre soprattutto l’esplorazione di un paesaggio multiculturale, presentato in una forma originale e sorprendete.
E, all’interno della narrazione, tutto sembra contribuire alla trasmissione di questo messaggio.
E, dopo questa prima dimensione di racconto, il romanzo partorisce il suo opposto, il suo fratello oscuro.
La dimensione religiosa cede ora il posto al regno di Satana e il tono diventa improvvisamente cupo.
C’è un colpo di scena sorprendente nel modo in cui l’autore approfondisce le due dimensioni, quasi falsando il racconto per agire sull’effetto sorpresa.
Il tema diviene scabroso e adesso Satana diventerà il nuovo Dio.
Di fronte a questo cambiamento, a questo evento traumatico, il nostro atteggiamento di lettori improvvisamente cambia. Mutano le nostre aspettative, muta la nostra curiosità, eppure l’interesse nutrito per la narrazione rimane lo stesso.
Si avverte ora un senso di latente minaccia: il mondo si sta improvvisamente oscurando. Ma questa oscurità, oltre ad avere un gusto squisitamente letterario, ha anche il merito di risultare credibile. Ci spinge, inoltre, ad interrogarci sul senso di questo racconto oscuro, che sembra avere ben molto da dire.