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'Campagna vaccinale e clima. Sono questi i due elementi, e non le chiusure dei locali obbligata senza alcuna evidenza scientifica, a ridurre i contagi. Per questo non capiamo perché rinviare a giugno l'apertura o l'estensione di orario delle aperture di molte attività'. Pur apprezzando il passo avanti fatto dal governo con il nuovo decreto sulle riaperture, Confcommercio Modena, per voce del suo presidente Tommaso Leone, non nasconde perplessità. 'Per le imprese del commercio, della ristorazione e del turismo, chiediamo da settimane, di riavviare l'attività a pieno regime'
“Con lo spostamento dell'orario del coprifuoco alle 23, la crescita dei ricavi giornalieri per bar e ristoranti modenesi sarà di 400 mila euro: impatto che sarebbe stato ancora più positivo se fosse stato deciso di prolungare immediatamente il coprifuoco alle 24 e soprattutto di riaprire i locali al chiuso subito e non, come previsto dal decreto, solo dal 1° giugno”.
“Bene la decisione di riaprire dal prossimo week end tutti gli esercizi presenti nei mercati, centri commerciali, gallerie e parchi commerciali: si pone fine ad una norma ingiusta, inutile e molto dannosa per centinaia di piccoli negozi, ridotti in una situazione agonizzante”.
“Non ci soddisfa - continua Leone - il fatto che le attività di banqueting e wedding, chiuse ormai da 15 mesi, dovranno attendere fino al 15 giugno poter organizzare, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose; ci lascia poi perplessi che sia stato previsto l'obbligo per i partecipanti di esibire “certificazione verde”.
“Rimane poi l'amaro in bocca per il settore dell'intrattenimento, che sembra sia stato dimenticato dal Governo visto che nel decreto non viene nemmeno citato - conclude il Presidente Confcommercio Modena - nonostante il settore sia pronto ad accogliere la propria clientela in assoluta sicurezza”.
“In tutto ciò, ci aspettiamo che il Decreto sostegni bis, nel quale, oltre a 14 miliardi di ristori, sono contenute misure di sostegno alle nostre imprese e fortemente volute da Confcommercio in tema di costi fissi, liquidità, moratorie, Imu, Tari, veda al più presto la luce: le aziende del terziario hanno bisogno di essere sostenute nel percorso, che non sarà breve, di ritorno alla normalità”.
Redazione Pressa
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