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Ancora tensione al magazzino Coop Adriatica di Anzola. Con un comunicato di oggi l'azienda ha annunciato a sorpresa l'approvazione di un 'progetto di profonda riqualificazione del centro di distribuzione di Anzola'. Una operazione che - recita la nota Coop - 'rientra nell'ambito della strategia complessiva di ottimizzazione del servizio logistico dedicato alla rete di ipermercati e supermercati, per migliorare e rendere più efficienti i rifornimenti a beneficio anche di soci e clienti'.
Ma questa profonda opera di ristrutturazione, con investimenti in automazione, ha come conseguenza la sospensione per due anni dell'operatività del magazzino stesso. 'Centrale Adriatica - chiude la nota - ha in atto il confronto con le organizzazioni sindacali per la gestione del periodo transitorio seguendo il criterio della responsabilità sociale. Dal punto di vista logistico la rete di vendita attualmente servita dal magazzino di Anzola sarà rifornita dagli altri centri di distribuzione del Consorzio'.
Una notizia accolta con estrema preoccupazione dai lavoratori del magazzino, in particolare dai dipendenti della azienda che ha in appalto il magazzino i quali sarebbero pressochè privi di tutele nonostante il lavoro pluriennale nel magazzino. Previsto uno sciopero già dalla mattinata, a partire dalle 5.
'Chiediamo la convocazione del Tavolo di salvaguardia metropolitano sulla questione del magazzino logistico di Centrale Adriatica di Anzola a seguito della notizia della sua imminente chiusura per ristrutturazione - scrivono in una nota le sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil -. Centrale Adriatica, consorzio che gestisce la logistica per i negozi a marchio Coop ha comunicato la ristrutturazione del magazzino, principale Hub logistico di Coop del Nord Italia con oltre 300 addetti tra diretti e in appalto. Il progetto, pur necessario per ammodernare la struttura degli anni '70, rischia di minare la tenuta futura dei livelli occupazionali in un momento delicato come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia Covid.
L'azienda ha comunicato anche la rescissione del contratto di appalto a partire da inizio ottobre con Ellepi Service srl che gestiva la commessa dal 2018. Si parla di cassa integrazione all'80% per 24 mesi per i dipendenti diretti mentre molto più incerto è il futuro dei lavoratori in appalto. La rescissione del contratto di appalto segna il destino dei lavoratori Ellepi poichè l'azienda gestisce solo il cantiere di Anzola e, in assenza di ulteriori commesse, risulta fortemente improbabile la ricollocazione di oltre 160 lavoratori. Proprio per questo è necessario la convocazione urgente del Tavolo di salvaguardia metropolitano'.
Redazione Pressa
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