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Luci ed ombre sui numeri della ripresa nel settore industriale in Emilia-Romagna. Il +3,1% registrato nella produzione e il 3,5% nel fatturato (quello estero sale del 4,1%), non è accompagnato dalla stessa tendenza positiva sul fronte dell'occupazione.
Parametri che confermano il risultato del trimestre precedente. E la prospettiva che emerge dagli studi camerali in collaborazione con Confindustria Emilia-Romagna e Intesa San Paolo, ed elaborati da Unioncamere è incoraggiante, visto il processo di acquisizione degli ordini (+3,4%) e ancor piu' l'andamento degli ordini esteri (+4,7%)'.
Intanto, le imprese attive a fine settembre risultavano 45.268, con una 'pesante diminuzione' per Unioncamere, pari a 812 imprese (-1,8%), rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Analizzando i singoli settori, il quadro non e' omogeneo: l'industria della metallurgia e delle lavorazioni metalliche, che comprende larghi strati della subfornitura meccanica, registra una nuova accelerazione della crescita della produzione (+3,7%), un piu' solido andamento per il fatturato, complessivo (+4,7%) e ancora piu' estero, una buona crescita degli ordini totali (+4,7%) solo leggermente piu' contenuta di quelli esteri.
L
'aggregato delle industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto mette a segno cosi' il piu' elevato balzo della produzione (+4,8%). La dinamica del fatturato e' leggermente superiore nel complesso e soprattutto sui mercati esteri (+5,7%). L'andamento degli ordini e' piu' contenuto nel complesso, ma risulta particolarmente rapido sui mercati esteri (+5,8%).
La produzione dell'industria alimentare procede in senso positivo (+3,2%), il fatturato sale del 2,8% e quello estero del +4,3%, piu' contenuto l'andamento degli ordini complessivi. Ancora, per la piccola industria del legno e del mobile la produzione mostra invece solo un lieve incremento (+0,4%) mentre sale appena la produzione delle industrie della moda (+0,6%), nonostante risultati attorno all'1,5% per il fatturato e gli ordini e con un lieve passo indietro sui mercati esteri per quanto riguarda fatturato e ordini.
La crescita delle piccole
L'andamento della produzione e' correlato in senso positivo alla dimensione aziendale: cresce dell'1,6% per le imprese di minore dimensione, fino a 10 dipendenti, e del 2,7% per le piccole (10-49 dipendenti), mentre aumenta decisamente (+4,9%) per le medie e grandi imprese (da 50 a 500 dipendenti). Sulle previsioni, sale dal 22,9% al 32% la quota di imprese che si attende un aumento della produzione nel quarto trimestre, mentre scende dal 18,5 all'11,2% quella che ne teme una riduzione. Il saldo positivo risale quindi a 20,8 punti.
L'occupazione
Secondo l'Istat nel terzo trimestre l'occupazione nell'industria regionale risulta pari a quasi 524.000 unita', in diminuzione del 2,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e pari ad una perdita di quasi 12.000 occupati: si tratta di una riduzione in controtendenza rispetto al lieve aumento (+0,2%) dell'industria nazionale. Le indicazioni giunte dalla cassa integrazione guadagni descrivono comunque 'una situazione in netto miglioramento', osserva Unioncamere: le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni (ordinaria, straordinaria e in deroga) sono risultate quasi 18.416.000, pressoche' dimezzatesi (-48,2%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.