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Domani, mercoledì 31 maggio termina il contratto di solidarietà in vigore da gennaio ed i 1.350 operai della Maserati di Modena da giugno torneranno al lavoro a pieno regime. A partire da giugno i lavoratori tornano tutti in fabbrica.
Lo ha comunicato la Fim Cisl Emilia Centrale al termine dell’incontro con l’azienda, al quale erano presenti anche i rappresentanti di Uilm Uil e Fismic.
'Nei primi cinque mesi dell’anno la produzione è stata fermata per permettere agli impianti modenesi di essere adattati al model year, cioè ai nuovi allestimenti, motori e accessori delle Maserati GT e GC. Per questo abbiamo fatto ricorso a un ammortizzatore sociale come il contratto di solidarietà, che ha distribuito il calo di lavoro in modo equo tra tutti i 200 dipendenti della produzione – spiega Giorgio Uriti, segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale – Ora, contrariamente a quanto avevano previsto i soliti profeti di sventura, si riparte con la produzione a pieno regime.
Noi della Fim Cisl siamo particolarmente soddisfatti, perché abbiamo ritenuto positiva la scelta di Fca di investire per proseguire la produzione dei due modelli Maserati a Modena fino al 2018, anche se sappiamo che non è risolutiva.
Il nostro obiettivo, infatti, - sottolinea Uriti - resta l’individuazione di un nuovo modello Maserati da produrre a Modena il più presto possibile. Siamo sicuri che nei prossimi mesi lo stabilimento modenese dimostrerà di essere industrialmente sostenibile, perché possiede tutte le professionalità e competenze necessarie – conclude il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale - per essere performante e produttivo secondo gli standard Fca».
Ricordiamo che l’anno scorso a Modena sono state prodotte 1.826 tra Maserati Gran Turismo e Gran Cabrio e 2.090 Alfa 4C.
Restano, invece, per il momento a Maranello i 41 lavoratori Maserati che hanno accettato volontariamente di essere distaccati in Ferrari.
Redazione Pressa
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