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'Alla vigilia di questa periodica occasione per poter fare acquisti scontati, riteniamo possa essere utile ricordare ai consumatori alcune regole per evitare possibili fregature'. I consigli arrivano dal vicepresidente regionale del Codacons, il modenese Fabio Galli.
1) E’ necessario conservare sempre lo scontrino (ogni diritto rivendicato è subordinato alla presentazione dello scontrino): non è assolutamente vero che i capi in svendita non si possono cambiare, al contrario il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Nel caso in cui il prodotto difettoso non possa essere sostituito perché terminato, si ha diritto alla restituzione del denaro. Il negoziante può proporre un buono ma il consumatore, se non lo vuole, ha diritto ad avere indietro il denaro pagato. Per contestare un difetto non evidentemente visibile al momento dell’acquisto del bene, si hanno due mesi di tempo.
2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “saldo” deve essere la rimanenza di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Come fidarsi di un negozio che pochi giorni prima dei saldi aveva gli scaffali semivuoti e poi, misteriosamente, il giorno d’inizio dei saldi ritrovare gli stessi scaffali riempiti dei più svariati articoli. E’ facile che il furbone stia svuotando il proprio magazzino.
3) Molti consumatori, nei giorni precedenti ai saldi hanno la buona abitudine di andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Mai fermarsi al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
4) E’ importante anche cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio, avendo in tale modo il vantaggio di essere meno influenzabili dal negoziante. Controllare sempre la bontà dell’articolo guardando anche l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Non sempre pagare molto significa acquistare bene.
5) Diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso sconti particolarmente forti, possono nascondere merce non proprio nuova, o prezzi vecchi “ritoccati in alto” (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
6) Sarebbe preferibilmente acquistare nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce gia’ il prezzo o la qualita’ in modo da poter valutare liberamente e autonomamente se effettuare l’acquisto o andare altrove.
7) Alcuni attenzioni anche in merito ai negozi e alle loro vetrine. Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato.Il prezzo deve essere esposto in modo chiaro e ben leggibile (attenzione a quei cartellini posti in basso e scritti in maniera così piccola da essere di difficile lettura, soprattutto per i meno giovani). La merce in saldo deve essere venduta in maniera chiaramente separata dalla “nuova”.
8) Prova dei capi: non c’è l’obbligo di fare provare i capi di abbigliamento. Possibilità che è rimessa alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che non possono essere provati prima dell’acquisto.
9) Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
10) Da tempo alcuni negozianti propongono al momento dell’acquisto (in particolare prodotti elettronici) una garanzia aggiuntiva (a pagamento). Nel caso è sempre bene farsi spiegare, facendosi mostrare le condizioni scritte, quali sono le “regole” che opereranno alla scadenza della garanzia di legge.
'Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate la Polizia Municipale' - chiude Galli.
Redazione Pressa
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