Lo ha affermato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi per illustrare i termini di un provvedimento, il decreto numero 9 dedicato al contrasto al coronavirus, nato dalla dichiarata consapevolezza nella necessità di fronteggiare su scala nazionale l'impressionante diffusione del contagio.
Un decreto che lo stesso Conte ha nominato Io resto a casa, che richiama la campagna portata avanti in queste ore da numerosi artisti del mondo della musica.
Un provvedimento che estende di fatto le misure delle zone cosiddette arancioni (come parte dell'Emilia-Romagna e la provincia di Modena), all'intero territorio nazionale e sospende integralmente tutte la manifestazioni sportive, compreso il campionato di calcio. Nessuna partita, nemmeno a porte chiuse.

Il decreto punta a disincentivare le aggregazioni. 'Sono norme più stringenti per tutelare la salute di tutti i cittadini', dice il premier che aggiuge che queste norme saranno contenute nel decreto che verrà pubblicato stasera in Gazzetta Ufficiale e che entrerà in vigore da domattina, martedì 10 marzo
Le restrizioni riguarderanno tutte le manifestazioni sportive (Non c'è ragione per cui proseguano, ha detto Conte), e la sospensione dell'attività didattica sino al 3 aprile su tutta la penisola, isole comprese'
Gli ultimi dati sulla diffusione del contagio parlano chiaro: sono 7.985 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 1.598 persone rispetto a ieri. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nella conferenza stampa alla Protezione Civile. Le persone guarite sono 724, 102 in più di ieri ha affermato il commissario per l'emergenza.
Chiuse anche tutte le stazioni sciistiche d'Italia.
Nel video, la conferenza integrale del Presidente del Consiglio