GIFFI NOLEGGI
Mivebo
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
GIFFI NOLEGGI
articoliIl Punto

M5S e PD perdenti, ma condannati a governare

La Pressa
Logo LaPressa.it

Il PD perde anche le Marche e il Movimento 5 stelle, che non governa nessuna regione, crolla ovunque. Quindici regioni su venti al centro-destra. Per non morire la compagine di governo PD-M5S punta al 2023


M5S e PD perdenti, ma condannati a governare
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

Nel duello delle elezioni regionali il PD perde le Marche, perde voti, e il il Movimento 5 stelle, che di regioni già non ne governava nemmeno una, crolla ovunque. Crolla, letteralmente. In diverse realtà lasciando sul terreno anche i due terzi dei propri voti. Il 3-3 al posto del 5-1 per il centro destra che alcuni annunciavano, ha costituito certo un risultato migliore rispetto alle previsioni per il centro sinistra, ma nel saldo che definisce le caselline rosse e blu delle regioni governate, risulta una seppur contenuta, sconfitta. Che vede il rosso sempre più ridotto.

E, si badi bene, a perdere non sono solo, singolarmente, le due forze di governo nazionale, PD e M5S. Perde anche, bocciata dagli elettori, la stessa alleanza tra le due. Quella che oggi, appunto,  guida il Paese.

Il caso Liguria, dove l'agognata intesa si era formalizzata, ha visto, nei voti di lista, il PD perdere il 5% ed il M5S il 14%. E il candidato uscente di centro-destra Giovanni Toti, vincere. Con un buon margine. Anzi, il PD perde di meno o va maglio dove non si allea con i 5 stelle.

Un messaggio politico chiaro anche per l'alleanza di governo nata dall'interesse di potere (e oggi cementificata dalla possibilità di gestire le risorse del recovery fund), che da un anno guida il paese. Ma che si tradurrà, nella migliore tradizione italiana, nell'applicazione del suo esatto contrario.

Perché anziché sfilacciarsi e trarre le conseguenze dell'essere sì ancora maggioranza in parlamento ma di non essere più di gran lunga maggioranza nel paese, l'alleanza di governo si cementificherà.

Non solo per la necessità, soprattutto del Movimento 5 stelle, di essere obbligato a governare per non sparire (visto che sui territori il M5S sembra avere più che dimezzato i propri voti e non governa, nemmeno in alleanza, nessuna regione), ma anche perché la vittoria del SI al referendum, che taglierà il numero di parlamentari dalle prossime elezioni, ha tolto anche dai deputati e dai senatori più duri e puri di opposizione, il desiderio e la volontà di fare cadere il governo. Mantenendolo in vita fino al 2023. Consapevoli che una volta perso quello scranno, difficilmente per loro ci sarà la possibilità di riconquistarlo. Una consapevolezza che per i parlamentari di maggioranza è rafforzata dall'ormai certezza che con questi numeri anche il PD, pur nella migliore alleanza di centro sinistra con o senza 5 stelle, non avrà le condizioni per vincere le prossime politiche e governare il paese. In questo senso ritornano 'vere' le parole di qualche giorno fa, dalla festa dell'Unità, del Presidente della Regione Stefano Bonaccini (oggi sconfitto nella sua agognata corsa alla segreteria nazionale, che avrebbe avuto campo libero nel caso di una più pesante sconfitta elettorale del PD guidato da Nicola Zingaretti), secondo il quale con un PD fermo al 20% o sotto e con un Movimento 5 stelle che non governa nessuna regione, non si va da nessuna parte e soprattutto non si vincono le elezioni politiche. Fatto sta che oggi il PD, pur perdente sui territori, vedrà cementificata la compagine di governo nazionale e allo stesso tempo il suo specifico all'interno dell'alleanza con i 5 stelle la cui batosta elettorale non ha altro modo per essere chiamata. Perché la soddisfazione per vittoria del SI ostentata dal sorriso di Di Maio durerà molto meno della consapevolezza di essere stati demoliti nei numeri e di essere aggrappati a Conte, postosi in questi ultimi mesi come possibile vero leader del centro sinistra, per la loro sopravvivenza.

Gi.Ga.

Redazione Pressa
Redazione Pressa

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

Mivebo

Il Punto - Articoli Recenti
Così Bonaccini sceglie la carriera: ..
Ora compito del Pd, oltre a trovare in fretta un candidato presidente, sarà quello di ..
20 Aprile 2024 - 15:41
Voto a Modena, l'alleanza col Pd ha ..
Pesano anche altri tre elementi: la possibile sovrastima di Azione, le frizioni con ..
20 Aprile 2024 - 07:51
Carpi, Aimag ed Hera, le ..
Negli anni del suo massimo splendore, quando governava la città – parole sue mai smentite..
19 Aprile 2024 - 18:17
Modena, Muzzarelli tenta l'ultima ..
Mezzetti incassa, fa sapere che non ha gradito, muove i suoi luogotenenti per esternare il ..
19 Aprile 2024 - 07:47
Il Punto - Articoli più letti
Ferocia green pass, ora vivere in ..
Se regole irrazionali che nulla hanno a che vedere con la pandemia (che pur esiste sia ..
03 Febbraio 2022 - 07:40
Follia super Green pass: ora per i ..
Gli under 50 pensano non è un problema loro, i vaccinati si sentono al sicuro e gli over 50..
13 Febbraio 2022 - 08:38
Orrore Green Pass: noi non ..
Noi proveremo per voi compassione e fastidio, pietà e nausea. Ma non vi perdoneremo. Come ..
26 Gennaio 2022 - 11:21
Sport vietato ai 12enni senza super ..
L'Italia del premier osannato come il cavaliere bianco in grado di evitare il default, lo ha..
23 Gennaio 2022 - 10:58