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Forza Italia chi? Fratelli d'Italia chi? Il centrodestra a Modena non esiste più. Esiste la Lega. Punto.
Certo. Esiste qualche consigliere, qualche deputato, qualche coordinatore provinciale con targhetta e bandierina al seguito, di Forza Italia e di Fdi ma il partito, o meglio i due partiti, non esistono. Hanno fatto seppuku, antico e nobile rituale autolesionista dei samurai giapponesi. Peccato che in questo caso di nobile non vi sia nulla. Forza Italia e Fratelli d'Italia, incapaci di contare, incapaci di costruire qualcosa sulla loro decennale storia di opposizione, si sono annullati concedendosi all'abbraccio mortale (per loro) della Lega.
Nell'anno cruciale per la storia del centrodestra modenese, nell'anno in cui il Pd allo sbando e incapace sinora di rinnovarsi è alle corde, il centrodestra rinuncia alla propria identità, alla spinta liberale che fece candidare personaggi autorevoli (pensiamo al grande avvocato Vittorio Rossi) per diventare Destra.
La Destra leghista che, ovviamente, ha tutto il diritto di essere tale e di legarsi alla Terra dei Padri, unico vero pensatoio di un partito che a Modena non ha nè uomini nè storia al di là dell'indimenticato Mauro Manfredini, peraltro è slittata la prevista intitolazione della sede alla sua memoria (la memoria di un comunista padano che probabilmente nulla avrebbe a che fare oggi con la Lega sovranista di Salvini).
La Destra leghista candida un mite e plasmabile democristiano (è già in pista il team milanese per formare il candidato), Stefano Prampolini, semisconosciuto commercialista, e tutti, da Carlo Giovanardi a Michele Barcaiuolo, da Piergiulio Giacobazzi ai parlamentari forzisti eletti a Modena, dicono 'sissignore' senza nemmeno tentare di avanzare un nome, una proposta, una idea, un contributo alternativo. Va bene Prampolini, scelto dalla mente leghista ex Msi Stefano Vernole (futuro Luigi Costi in caso di vittoria), e così sia.
Pronti, gli alleati, a salire sul carro leghista consapevoli di essere schiacciati alle urne e di ottenere in questo modo (se va bene) una percentuale variabile di consensi dall'1 al 5 per cento.
E così lo slogan Uniti si vince si trasforma in un Tutti con la Lega e speriamo di perdere.
Ma perchè questo autoannullamento? Forse perchè i vertici forzisti e meloniani credono che Prampolini sia il candidato migliore? Forse perchè per una volta non vogliono rincorrere una poltrona ma generosamente fanno un passo indietro? Ma assolutamente. Perchè Modena ai loro occhi è solamente una pedina in uno scacchiere regionale se non nazionale. Una pedina sacrificabile in cambio magari di qualche assessorato in caso di vittoria e di una compensazione su un sindaco in qualche Comune di periferia. E poi con Prampolini non si corre il rischio di creare un personaggio di centrodestra che possa offuscare le smanie di protagonismo dei singoli leader in vista di regionali e prossime politiche. Prampolini è innocuo. Quindi perfetto.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>
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