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La fusione Fca con Peugeot è cosa fatta: nasce Stellantis

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Sono 400mila circa i dipendenti del nuovo gruppo e quasi duecento gli impianti nel mondo


La fusione Fca con Peugeot è cosa fatta: nasce Stellantis
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Dimenticate Fca e chiamatela Stellantis. Il nuovo gruppo frutto della fusione con Peugeot SA è realtà. Tre assemblee dei soci in streaming, due Oltralpe e l’ultima in Italia, hanno dato il via libera alla creazione della società di diritto olandese, dove il 16 gennaio confluiranno tutte le attività di Fca e Psa. Lunedì 18 gennaio comincerà la quotazione a Parigi e Milano delle azioni Stellantis, il giorno dopo l’esordio a Wall Street. In diciotto mesi diventa realtà un gigante che prima del Covid-19 vendeva 8 milioni di vetture nel mondo, al quarto posto dietro Volkswagen, Toyota e Renault-Nissan, promessa sposa di Fca fino a metà 2019.
Poi il repentino cambio di scenario, con John Elkann e Mike Manley che virano verso l’altro gruppo automobilistico francese. L’obiettivo è chiaro: “Vogliamo avere un ruolo di primo piano nel prossimo decennio, che ridefinirà la mobilità” ha spiegato John Elkann agli azionisti.

“La mia famiglia ha fondato Fiat più di un secolo fa. Da allora, nel nostro ruolo di azionisti di riferimento, è sempre stata nostra responsabilità fornire il capitale e il coraggio che hanno consentito alla nostra azienda, in tempi prosperi come in tempi bui, di crescere e avere successo”, ha aggiunto Elkann, che si è anche tolto qualche sassolino dalle scarpe, ricordando agli scettici, che “negli ultimi 10 anni abbiamo aumentato di 5 volte il valore del Gruppo Fiat, la fusione proposta con Groupe PSA è un ulteriore coraggioso passo avanti nel nostro viaggio. Durante questo periodo, un azionista del Gruppo Fiat avrebbe aumentato di 5 volte il valore di un investimento fatto nel 2010 e mantenuto fino a oggi”. Ora, finalmente, arriva anche un dividendo da 1,84 euro per azioni, dopo anni in cui le cedole non si sono viste spesso, che sarà distribuito a breve e che era parte integrante degli accordi per la fusione.

Come noto il nuovo Ceo del gruppo fino al 2024 sarà il 62enne portoghese, Carlos Tavares, che parlando agli azionisti di Psa di cui è amministratore delegato, è andato dritto al punto. “Siamo pronti. Lo scopo di questa fusione è creare una diversificazione della nostra presenza nel mondo. Come Psa, possiamo svilupparci in America grazie a Fca, ma possiamo anche crescere nel mercato più importante al mondo, ovvero la Cina”. Le sinergie del gruppo vengono confermate a 5 miliardi dal 2022 ma “siamo fiduciosi, che le sinergie potranno crescere, siamo pronti a farle crescere” ha aggiunto. La sfida è complessa. Sono 400mila circa i dipendenti del nuovo gruppo e quasi duecento gli impianti nel mondo. Fca ha una vocazione globale, che Psa deve ancora acquisire. Da parte loro i francesi hanno sviluppato negli ultimi anni varie piattaforme su cui saranno sviluppate le versioni elettriche e ibride dei nuovi modelli dei 14 brand che fanno parte di Stellantis. Da Maserati a Citroen, da Dodge a Jeep, da Fiat a Opel. C’è dentro veramente di tutto. Non solo, Stellantis ha in questo momento una situazione di cassa molto positiva, che sarà determinante da domani in poi, per lo sviluppo dei nuovi progetti. Il confronto tra i manager dei due gruppi va avanti da mesi e le strategie sono già definite. Confermati per ora i progetti del 2021, per gli anni successivi molto resta da mettere nero su bianco. A medio termine poi, è chiaro che i competitor non staranno a guardare, e potrebbero esserci nuove aggregazioni, e l’arrivo di nuovi costruttori, Tesla con Apple e magari Google, potrebbero stravolgere tutte le previsioni. Certamente Stellantis ha competenze illimitate, che simili “newcomers” non detengono. Per l’Italia, almeno fino al 2022 non dovrebbero esserci contraccolpi, poichè Fca Italy nelle more del prestito Intesa Sanpaolo garantito da Sace, è previsto l’obbligo di mantenere i livelli occupazionali. Più complessa la sfida dei fornitori e del cosiddetto indotto, che ora diventerà partner del quarto costruttore mondiale. “Si tratta di aziende internazionali, votate all’export e che siedono abitualmente attorno a un tavolo con tutti grandi gruppi automobilistici. Un segno distintivo che consentirà loro di essere leader anche in Stellantis”, assicura Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte. “Il nuovo gruppo rafforzerà la leadership industriale europea nel settore automobilistico. Il nuovo Campione Europeo saprà svolgere un ruolo chiave verso la transizione verde”, commentano invece i ministri dello Sviluppo economico italiano e francese, Stefano Patuanelli e Bruno Le Maire.
Fonte Italpress

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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