GIFFI NOLEGGI
Acof onoranze funebri
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
GIFFI NOLEGGI
progettiOltre Modena

Prelievo multiorgano da cuore fermo, la prima volta a Modena

La Pressa
Logo LaPressa.it

Entrambi i reni sono stati prelevati da un paziente deceduto per arresto cardiaco. Un intervento che ha visto tre equipe ad alta specializzazione dell'ospedale di Baggiovara mobilitate


Prelievo multiorgano da cuore fermo, la prima volta a Modena
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

 Mercoledì scorso, 18 ottobre, all’Ospedale Civile di Baggiovara è stato eseguito un prelievo multiorgano a cuore fermo da un paziente deceduto per arresto cardiaco irreversibile. Questo tipo di prelievo è la prima volta che viene effettuato sul territorio modenese, si tratta infatti di un intervento innovativo che in Italia viene effettuato in pochissimi centri d’eccellenza. Entrambi i reni sono stati prelevati dall’equipe di Chirurgia Vascolare, diretta dal prof. Roberto Silingardi, da quella di Anestesia e Rianimazione, diretta dalla dottoressa Elisabetta Bertellini, in collaborazione con l'equipe della Chirurgia dei Trapianti, diretta dal prof. Fabrizio Di Benedetto.

 “Qualche mese fa – ricorda la dottoressa Elisabetta Bertellini, Direttore dell’Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Civile – al Policlinico era stato impiantato un fegato prelevato in Toscana da un paziente a cuore non battente. In quell’occasione avevamo reso noto di essere pronti come Azienda a effettuare anche il prelievo, non appena avessimo avuto un donatore idoneo”.

 La donazione, infine, è stata possibile grazie alla generosità della famiglia del donatore che ha assecondato la volontà del proprio congiunto. “All’estero il prelievo di organi a cuore fermo è una prassi molto diffusamentre in Italia è praticata, ancora, solamente in un numero molto limitato di centri dotati di competence e tecnologia adeguate alla complessità della procedura”. Conclude la dottoressa Bertellini. “In questi casi è fondamentale garantire la funzionalità degli organi prelevati grazie ad un’accurata gestione del donatore, puntando a limitare il danno ischemico, utilizzando assistenza cardiocircolatoria extracorporea (ECMO), immediatamente applicata dopo l’accertamento di morte”.

 Da punto di vista tecnico – ha aggiunto il dottor Roberto Silingardi, Direttore della Chirurgia Vascolare dell’Ospedale Civile di Baggiovara, - l'intervento consiste nell'incannulare l'aorta toracica con un pallone attraverso una arteria femorale onde effettuare un clampaggio aortico ciò una legatura dell’aorta. In contemporanea, attraverso i vasi femorali dell'altro lato, vengono posizionate le cannule per l'ECMO, cioè per la circolazione extracorporea.

Tale procedura viene effettuata in Terapia Intensiva al letto del paziente dal Chirurgo Vascolare in collaborazione con il Rianimatore. Si viene così a creare un “circuito chiuso” che garantisce la funzionalità degli organi, il fegato e i reni, limitandone il danno da mancanza di sangue”. Il posizionamento della circolazione extracorporea è stato effettuato completamente per via percutanea utilizzando le moderne tecniche endovascolari e questo, anche grazie alla grande esperienza maturata nella chirurgia vascolare di Modena.

 Dopo 4 ore di circolazione extracorporea il paziente è stato condotto in sala operatoria per il prelievo dei reni, eseguito dal dott. Giovanni Ragazzi dall’equipe di Chirurgia Vascolare dell'Ospedale Civile di Baggiovara, diretta dal dott. Roberto Silingardi, in collaborazione con l'equipe della Chirurgia dei Trapianti, diretta dal Prof. Fabrizio Di Benedetto. I reni sono stati poi trapiantati con successo all’Ospedale S. Orsola di Bologna in un unico ricevente.

 La donazione a cuore fermo

 Normalmente la donazione viene effettuata da donatore in morte encefalica quindi a cuore ancora battente. In questo caso, invece, il cuore del donatore era fermo di conseguenza il processo di donazione, quale procedura clinico chirurgica di alta complessità, ha richiesto un elevatissimo livello di collaborazione tra strutture e discipline diverse: Terapia Intensiva, Chirurgia Vascolare, Chirurgia dei Trapianti, Nefrologia, laboratorio analisi, ingegneria clinica, percorso attentamente seguito dal coordinatore locale delle Donazioni, dott. Stefano Baroni.

 La legge in Italia sancisce che per determinare la morte con criteri cardiologici occorre osservare un’assenza completa di battito cardiaco e di circolo per almeno 20 minuti: tale condizione determina con certezza una necrosi encefalica, con la perdita irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo stesso. La donazione “a cuore fermo” in Italia è regolata dai medesimi riferimenti legislativi ed etici della donazione da donatore in cui la morte è accertata con criteri neurologici (sei ore di osservazione da parte della commissione che deve accertare la morte). Una volta accertata la morte, il prelievo di organi da un donatore a cuore fermo a scopo di trapianto si presenta come una procedura complessa dal punto di vista organizzativo, a partire dal sistema di emergenza sanitaria territoriale e dalle equipe di medici e operatori sanitari coinvolti nelle diverse procedure.

 Questo tipo di donazione richiede inoltre l’utilizzo di sofisticati strumenti dedicati alla conservazione del fegato. La tecnologia attuale permette infatti di ri-ossigenare a temperature e pressioni controllate il fegato prelevato, al fine di migliorarne la performance prima del trapianto.

 Una nuova speranza per chi è in attesa di trapianto

 Questa procedura consente di estendere il numero dei potenziali donatori, comprendendo donatori che un tempo non era possibile prendendone in considerazione, contribuendo a ridurre la “cronica” carenza d’organi che determina lunghi periodi di attesa in lista, con conseguente rischio di uscita dalla stessa per la progressione della malattia e la conseguente impossibilità di affrontare un trapianto.

 

 


Redazione Pressa
Redazione Pressa

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

Acof onoranze funebri

Feed RSS La Pressa
Oltre Modena - Articoli Recenti
Trattato pandemico OMS: 'Da ..
Convegno internazionale domani, 19 aprile, a Roma, visibile on-line. Organizzato dalla ..
18 Aprile 2024 - 10:30
‘Notte di guerra, Italia in prima ..
Attacco quasi neutralizzato dalle difese di Israele, il mondo col fiato sospeso per una ..
14 Aprile 2024 - 08:23
Gaza: spari sulla folla che riceve ..
Secondo quanto riferito dal ministero della Sanità della Striscia, ad aprire il fuoco sono ..
01 Marzo 2024 - 06:58
Tragedia a Firenze nel cantiere ..
I vigili del fuoco parlano 'di un importante crollo dei piloni principali'. Sul posto stanno..
16 Febbraio 2024 - 12:17
Oltre Modena - Articoli più letti
Covid, 4700 contagi al concerto per ..
A riportalo è l'edizione di lunedì del quotidiano The Guardian. Il Boardmasters si è ..
26 Agosto 2021 - 14:33
La pandemia globale di Coronavirus? ..
E' tutto ancora on line. Il John Hopkins Center for Health Security con il World Economic ..
03 Marzo 2020 - 09:43
Israele abbandona il Green Pass: con ..
Il boom dei contagi con Omicron ha reso del tutto evidente l'inefficacia dello strumento per..
05 Febbraio 2022 - 00:21
'Covid, chi si vaccina può sia ..
Parla Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive ..
10 Maggio 2021 - 15:09