Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
La Corte costituzionale riunita oggi in camera di consiglio ha eletto presidente la professoressa Silvana Sciarra. I voti favorevoli sono stati 8 su 15. La neopresidente rimarrà in carica fino all’11 novembre 2023, quando scadrà il mandato di nove anni di giudice costituzionale. Come primo atto da presidente, Silvana Sciarra ha confermato come vicepresidenti Daria de Pretis e Nicolò Zanon. Silvana Sciarra è la prima donna eletta giudice costituzionale dal Parlamento. “Non nascondo l’orgoglio di essere la prima donna eletta dal Parlamento“, ha dichiarato la nuova guida della Consulta in conferenza stampa. E ha espresso parole al miele verso il suo predecessore Giuliano Amato: “Come si può non seguire l’esempio del presidente Amato? Tutti noi vogliamo continuare a illustrare il nostro operato in modo chiaro, limpido, trasparente e corretto“.
“Ho fiducia nelle istituzioni, se ci sarà una grande maggioranza non posso che sperare in un atteggiamento di pluralismo.
Me lo auguro fortemente” ha affermato la nuova presidente della Corte costituzionale rispondendo ad una domanda sui dubbi sollevati dall’ex presidente della Consulta Giovanni Maria Flick sui rischi di una forte maggioranza post 25 settembre.
Silvana Sciarra è autrice della pronuncia che sollecita il legislatore a tutelare i diritti dei figli in un nucleo familiare costituito da due madri. Inevitabile allora la domanda sui diritti civili. “Quanto sono acquisiti ormai i diritti civili? Guardiamo con fiducia al futuro e lasciamo parlare la Corte con le sue sentenze. Ha già detto cose importanti. Sono sentenze da vedere come un punto d’arrivo, poi sono seminate nella società e diventano patrimonio dei cittadini. Quindi vanno applicate e osservate”
CHI È SILVANA SCIARRA
Laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Bari. Dottore di ricerca in Legge honoris causa, Università di Stoccolma 2006 e Hasselt 2012.
Harkness Fellow UCLA e Harvard Law School (1974-1976); Fulbright Fellow UCLA (1985); Warwick (Leverhulme Professor), Columbia Law School (BNL Professor), Cambridge (Arthur Goodhart in Legal Science 2006-2007), Visiting Professor Stoccolma, Lund, University College Londra, LUISS Roma. Ha insegnato presso la Facoltà di Scienze Economiche e Bancarie dell’Università di Siena. Dal 1994 al 2003 ha ricoperto la cattedra di Diritto del Lavoro e Diritto Sociale Europeo presso l’Istituto Universitario Europeo. Direttore del Dipartimento di Diritto (1995-1996), ha coordinato il programma di Gender Studies (2002-2003).
È stata co-direttrice della rivista Giornale di Diritto del Lavoro e di Relazioni Industriali. Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Designata dal Consiglio dell’Unione Europea membro del comitato che fornisce un parere sui candidati all’esercizio delle funzioni di giudice e di avvocato generale della Corte di giustizia e del Tribunale (art. 255 TFUE).
Le sue recenti pubblicazioni: Gino Giugni, Idee per il lavoro (a cura di) Laterza 2020 Solidarity and Conflict. European Social Law in Crisis, CUP 2018 ‘First and last word: can Constitutional Courts and the Court of Justice of the EU speak common words?’, Eurojus 2022 ‘Effetto farfalla’. La sentenza n. 33 del 1960, Osservatorio AIC 2021 Una ragionevole responsabilità. Il caso della Corte costituzionale, Psiche 2021 Social Rights Before the Italian Constitutional Court – A Voice from the Bench, in Soziales Recht, 2019 Ha redatto 159 decisioni come giudice costituzionale.
LE PRONUNCE PIÙ SIGNIFICATIVE DI SCIARRA
Alcune delle pronunce più significative sono pubblicate sul sito della Consulta, nella pagina della presidente. In materia di previdenza e di lavoro, pubblico e privato, si ricordano la pronuncia che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del blocco pluriennale della perequazione automatica per le pensioni di più modesto importo (n. 70 del 2015); la sentenza che ha consentito la ripresa della contrattazione economica collettiva nel settore del lavoro pubblico, dopo il ‘blocco’ per risparmio di spesa (n. 178 del 2015); le decisioni che hanno inciso sui criteri di determinazione dell’indennità prevista per i licenziamenti illegittimi, al fine di garantire un adeguato ristoro del concreto pregiudizio subito dal lavoratore e un’adeguata dissuasione del datore di lavoro dal licenziare illegittimamente (n. 194 del 2018, n. 150 del 2020).
LE DECISIONI DI SCIARRA SUI DIRITTI
Si ricordano anche le pronunce che, in un proficuo confronto con la Corte di giustizia dell’Unione europea, hanno valorizzato una prospettiva di integrazione degli strumenti di tutela dei diritti: riconoscimento ai cittadini di Stati terzi di prestazioni di sicurezza sociale per famiglie disagiate (n. 54 del 2022) e l’assegno per il nucleo familiare (n. 67 del 2022). In tema di diritti fondamentali, si segnala la pronuncia che sollecita il legislatore a tutelare i diritti dei figli in un nucleo familiare costituito da due madri (n. 32 del 2021).
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>