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A Carpi, nel silenzio generale delle altre opposizioni, FDI dà per prima le carte, scippa un eletto alla Lega e costituisce un gruppo di due persone. Scatenando i commenti degli addetti ai lavori e dei cittadini, alcuni palesi, molti celati.
I leghisti ovviamente danno la colpa agli altri. Ma visto come stanno andando le cose dal 26 maggio, con il M5S che accusa la Lega, con CF che accusa la Lega, con FDI che si stacca dalla Lega, con FI che si spacca e si stacca dalla Lega, con tutta la vecchia guardia che ha preso fin da subito le distanze dalla Lega, ci sarà qualcosa che non va nella Lega, no? Non può essere contemporaneamente colpa di tutti gli altri, no?
Credo che larga parte della rottura con FDI derivi dagli annunci degli assessori, fatti dalla Lega a due giorni dal voto senza consultare FDI.
Nomine che hanno raccolto più critiche e sfottò che altro, riducendo a zero le già poche possibilità al ballottaggio.
Fatto sta che ancora prima dell'inizio dei lavori consiliari la Lega è già ridotta a soli 3 membri. Di questi uno potrebbe passare in quota FDI entro le regionali. E la stessa capogruppo (nella foto), a detta di molti osservatori, lascerà il consiglio entro fine anno, cedendo in questo modo il seggio a FI. E nelle Terre d'Argine, nonostante i 3 voti attuali, la Lega potrà eleggere al massimo un membro.
Tutto sto casino per trovarsi, alla fine, con un consigliere in tutto in Comune e uno in TDA? Ne valeva davvero la pena?
Credo veramente che il tempo delle polemiche vada chiuso - per quanto mi riguarda non è mai neanche iniziato. E che qualcuno debba riprendere in mano Carpi, per costruire qualcosa per i prossimi anni.
Ma credo anche che questo non potrà mai avvenire, se chi ha originato la situazione attuale non inizia davvero a fare autocritica, a riflettere sul fatto di avere gestito in modo pessimo queste elezioni e di avere distrutto il centrodestra carpigiano e azzerato una classe dirigente che, pur cambiando i nomi, veniva da 25 anni di continuità. E per niente. Se almeno lo scopo fosse stato quello di creare una dirigenza locale della Lega, tutto ciò avrebbe avuto un senso politico e strategico. Ma così, con un solo eletto in due consessi, con gli altri eletti e gli alleati che prendono le distanze e nessun direttivo locale, viene da chiedere: qual era il vero obiettivo?
Roberto Benatti
Redazione Pressa
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