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In una recente intervento, Simona Arletti, stimola le forze ora al governo con le seguenti parole: “Coraggio signori, le soluzioni vanno trovate e alla svelta, magari provando a far ridiventare la stella dell'ambiente una stella che brilla con quella della salute e della sostenibilità ambientale ed economica...insomma governando i problemi complessi.”
Purtroppo, la stella dell’ambiente, in Italia, ormai da anni, brilla poco; il partito dei Verdi gira sullo zero virgola, mentre in Germania, ma anche in Francia, si viaggia su percentuali a doppia cifra. E allora chi sta facendo brillare questa stella?
Escludiamo fin da subito le forze politiche che fanno riferimento al centro destra; qui le istanze ambientaliste non hanno mai trovato casa. E il centro sinistra? Sinistra, Ecologia e Libertà (SEL), dopo una breve vita, costellata di aggregazioni e scissioni, si è poi dissanguata nel tentativo di dare vita ad una grande forza di sinistra.
Nel PD da diversi anni, è presente l’area ecodem, un gruppo guidato da Ermete Realacci, ex presidente di Legambiente, focalizzato sui problemi ambientali; Tale area, gradualmente falcidiata nelle candidature (sia da Bersani che da Renzi) e ridotta ormai ad una sparuta pattuglia, non sembra abbia inciso in modo significativo sulle politiche ambientali del PD.
A livello locale, ricordiamo il senatore Stefano Vaccari, già assessore all’ambiente della provincia, ma anche Simona Arletti, già assessore all’ambiente del Comune di Modena e presìdente delle Città Sane e poi Vanni Bulgarelli, già presidente di Seta; a tale area, sembra far riferimento anche Andrea Burzacchini, ora amministratore unico di AMO.
Quanto questi abbiano inciso sulle politiche ambientali locali, lo lasciamo dedurre ai lettori…
Resta il Movimento 5stelle che sembrava aver colto, nel proprio programma nazionale molte istanze ambientaliste; anche se nei primi mesi di governo sembra concentrato su altri problemi ed ha sostenuto provvedimenti abbastanza ambigui; ne è comunque entusiasta Pecoraro Scanio, ex leader dei Verdi, ex ministro dell’ambiente e dell’agricoltura, ora docente universitario e fruitore di una cospicuo vitalizio. Al prossimo congresso dei Verdi si confronteranno quindi la linea Bonelli, ostile al governo giallo verde, e quella di pecoraro Scanio. Comunque il dilemma è sempre quello: entrare nei partiti che contano e cercare di indirizzarne le politiche o costituire un partito autonomo?
Per ora, comunque, in Italia, le istanze ambientali non brillano per nulla!
Franco Fondriest