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'È il momento, per le istituzioni, di rischiare l’impopolarità in nome della profezia, di uno stile cioè che recuperi i valori fondamentali della convivenza umana. Popolarità e profezia non stanno sullo stesso piatto della bilancia; la ricerca del facile consenso attenua la profezia e la profezia, a sua volta, riduce la popolarità'. Le parole pronunciate ieri dal vescovo di Modena Erio Castellucci suonano come un monito a un nuovo impegno di cattolici e laici nella vita politica e nelle istituzioni. Un appello che viene raccolto oggi da quello che è ancora il punto di riferimento principale dei cattolici modenesi, l'ex presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini.
'E' oggi necessario che cattolici, laici e liberali, democratici, i tanti assopiti in una rassegnazione quotidiana che rischia di diventare ateismo civile, e che si rifugia nell’astensionismo del voto, raccolgano questo appello all’impegno' - afferma Sabattini.
Ecco il suo intervento.
Sono rimasto profondamente colpito dai contenuti dell’omelia dell’Arcivescovo di Modena in occasione della festività di San Geminiano. Non ho memoria di un messaggio così profondo, così attuale, pieno di speranza ma anche con un forte richiamo alla responsabilità di chi ha compiti di governo ed è chiamato ad operare per il bene comune
Don Erio ci ricorda che l’arroganza sembra volere diventare lo stile delle relazioni pubbliche e produce una continua delegittimazione dell’avversario, delle istituzioni e delle loro rappresentanze, siano esse politiche o religiose, ma alimenta anche odio, rancore, invidia.
E nello stesso tempo lancia un messaggio un accorato appello “ai pastori che non possono lasciarsi travolgere dal frastuono dell’arroganza e chiama a raccolta tutti gli operai della speranza”.
Don Sturzo 100 anni orsono lanciò un appello agli uomini liberi e forti ed esso segnò nel tempo la storia di questo paese.
Nessuna velleità di ripetere il passato ma a fronte della crisi politica, morale e culturale che vive il nostro paese e l’Europa, al fine di ridare nuova linfa alla politica è oggi necessario che cattolici, laici e liberali, democratici, i tanti assopiti in una rassegnazione quotidiana che rischia di diventare ateismo civile, e che si rifugia nell’astensionismo del voto, raccolgano questo appello all’impegno. C’è bisogno di tanti muratori per ricostruire il paese, per avviare una nuova stagione basata sul confronto, sul rispetto reciproco pur nelle diversità, sulla sacralità delle istituzioni, su una comune condivisione di comunità sociale e civile che torna riscoprire il bene comune come valore di tutti.
La desertificazione civile oggi in atto va contrastata è fermata.
È il tempo non della diserzione ma di una nuova responsabilità dei laici.
Emilio Sabattini
Redazione Pressa
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