Italpizza
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
Italpizza
articoliParola d'Autore

'Marchionne non è un santo. E' un manager e in questo è bravo'

La Pressa
Logo LaPressa.it

Boschini sottolinea anche, giustamente, un aspetto che è realtà e cio? la sgradevole sensazione di una celebrazione funebre a personaggio ancora in vita


'Marchionne non è un santo. E' un manager e in questo è bravo'
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.


Tra le mille riflessioni di queste ore sulla figura di Sergio Marchionne ci permettiamo di riportare integralmente quella pubblicata sul suo profilo Facebook dal consigliere regionale Pd Giuseppe Boschini. Un racconto che restituisce un po' di modenesità a questo manager (nella foto la visita di Marchionne al Mef a febbraio 2017 con Piero Ferrari e Giancarlo Muzzarelli) che ha cambiato una fetta dell'economia italiana.
Una riflessione che riportiamo anche perchè sottolinea un aspetto che è comunque realtà e cioè la sgradevole sensazione di una celebrazione funebre a personaggio ancora in vita. E per questo, anche nel titolo, non è giusto oggi usare l'imperfetto, ma il presente. 

Non credo che Sergio Marchionne vada santificato (anche perché tutti ne parlano come se fosse già morto... Facciamogli gli auguri, intanto).
Ha fatto il suo lavoro di manager, che non è quello del sindacalista. Ad ognuno il suo.

Ecco perché va riconosciuto che il manager l'ha fatto. Bene. Se anche si è fatto forte di fondamentali supporti pubblici, non si può dire che il risultato non ci sia stato. E il risultato sono migliaia e migliaia di posti di lavoro salvati, soprattutto in Italia, dove la FIAT sembrava davvero bollita definitivamente. Altri prima di lui hanno avuto il supporto pubblico, e non ne hanno tratto fuori niente. Anche in Fiat.
Lui ha avuto visione e coraggio, e capacità. L'affamatore dei lavoratori di Pomigliano o di Melfi, si dirà. Ribadisco, non credo sia un santo e ha tirato l'acqua al mulino dell'impresa, come del resto è logico nel suo ruolo. Nemmeno dall'altra parte ci sono dei santi, del resto. E' la dialettica delle relazioni industriali e dei loro conflitti.


Ma se c'è una riflessione che mi resta, anche aperta, sulla sua parabola, è questa: qual è la strada per il futuro delle manifatture occidentali, nella stagione della concorrenza asiatica (e, in futuro, afro-asiatica)?

Sono gli alti costi del lavoro occidentale?  Le tutele rigide? La flessibilità bruta? L'abolizione di tutele storiche? Viene prima lo sviluppo, da cui conseguono i diritti? Esistono i diritti, nella realtà concreta, senza sviluppo? Che rapporto tra diritti e produttività?

Ecco, la parabola di Marchionne ha sempre posto problemi di questo tipo. Che sono poi i problemi cui deve dare risposta seria, non preconcetta, una sinistra moderna, se vuole anche solo avere il diritto di esistere. Problemi non banali, sui quali discuto spesso, ma non mi trovo la risposta in tasca bella facile. E non invidio chi ce l'ha, o dice di averla.  Perché l'ho sempre trovato dogmatico.

Sia quando difende un modo di lavorare che non produce più, e quindi non può nemmeno garantire diritti, perché fa fallimento. Sia quando difende una deregulation disumana ad ogni costo. Ai posteri la sentenza nel dire se Marchionne l'equilibrio tra queste due esigenze l'ha trovato, e a che livello, e se si poteva far meglio.

Secondo me non era affatto banale trovarlo, un simile equilibrio, e credo che oggi -in un bilancio che gli auguriamo non definitivo- gli vada riconosciuto di averci provato. Penso che sia una sfida da raccogliere, e -magari con soluzioni diverse- chi saprà indicare la strada nel dilemma che Marchionne ha affrontato negli ultimi 15 anni ha in mano una carta fondamentale per il futuro (politico, e non solo) di questo povero paese.

Giuseppe Boschini


Redazione Pressa
Redazione Pressa

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


Contattaci
Parola d'Autore - Articoli Recenti
Polizia di Stato: in arrivo altre 12 ..
Roberto Butelli, segretario provinciale Siulp, soddisfatto dei nuovi rinforzi agli organici ..
21 Aprile 2024 - 01:41
Mostra Carpi, Giovanardi: ‘Non è ..
‘Non è poi così chiaro chi tra i due litiganti nella Chiesa di Carpi sia dalla parte ..
07 Aprile 2024 - 15:17
'Confindustria, Orsini punto di forza..
Vogliamo svegliarci e far riprendere alla politica, con la maiuscola, la guida per tracciare..
03 Aprile 2024 - 17:41
Dopo l'astio di Muzzarelli, le ..
In città nulla cambierà se non in peggio. Continuerà a comandare la borghesia politica ..
03 Aprile 2024 - 08:01
Parola d'Autore - Articoli più letti
Obbligo vaccinale per insegnanti, ..
'A questo punto consiglio a tutti i bravi cittadini di offrire senza esitazione il braccio ..
25 Novembre 2021 - 19:40
Follia Green pass, i bambini prime ..
A questo punto davanti a questi adulti privi di cuore e di anima, non ci resta che sperare ..
08 Febbraio 2022 - 12:52
'Il vaccino non rende immuni: questo ..
Giovanardi: 'Stupisce e sconforta che gli Ordini Professionali si accaniscano contro ..
29 Dicembre 2021 - 21:23
'Festa Unità: è il vuoto totale, a ..
Il Psi: 'Da Muzzarelli lettera piena di dignità e di passione ma anche di un inascoltato ..
31 Agosto 2018 - 11:38