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Poggi, Bortolamasi, Fava e i Comitati: istruzioni per l'uso

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Le persone hanno capito le intenzioni di quel Comitato in maniera più autentica e corrispondente alla realtà di quanto ha fatto il segretario comunale Pd


Poggi, Bortolamasi, Fava e i Comitati: istruzioni per l'uso
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Mi ero obbligato ad attendere qualche tempo per riflettere al meglio prima di 'dire la mia' sull'incarico di capogruppo consiliare PD di Poggi, su quelli di segretario comunale e provinciale, rispettivamente di Bortolamasi e Fava, ma il riproporsi delle loro dichiarazioni, pur se monocordi e monotematiche o, forse proprio a causa di queste caratteristiche di estenuante ripetitività, mi rende insopportabile limitarmi a registrarle e poi tacere.

Come un mantra, infatti, capita di leggere l'esaltazione del buon 'governo' che il loro partito avrebbe manifestato nella nostra Città (e forse anche in Provincia), del rispetto che la Cittadinanza è tenuta ad avere e manifestare nei loro confronti, nonché in quelli di tutti i Consiglieri; leggiamo dei loro 'rimproveri' nei confronti di quanti, da semplici Cittadini, si sono organizzati per esporre il loro pensiero e che, per farlo, peccato mortale, hanno scelto i modi, le occasioni ed i luoghi che gli sono sembrati più idonei e che, peccato stra-mortale, non hanno ritenuti che fra quest'ultimi vi fossero i Circoli del PD, ormai ridotti al lumicino in quanto a dibattito dialogico e, di conseguenza, pressoché deserti.

Apriti cielo, una parte della Città si apre e parla. Anziché contenersi ed aspettare il giorno delle elezioni per confermare o mandare a casa chi li ha amministrati, vuoi vedere che c'é chi non si accontenta più di osservare, immobile e silente, ciò che capita in giro?

Riflettendoci, questa situazione che, in fondo, non fa che ricalcare quanto avveniva abitualmente, ma solo fino ad almeno un ventennio fa, proprio qui da noi ed era un vanto sbandierato di cui andare orgogliosi, non dovrebbe poi dispiacere neppure tanto a chi, come il giovane Bortolamasi, davanti all'ottantina di iscritti che l'hanno nominato, ha pronunciato frasi del tipo '..il nostro posto è fra chi prende l'autobus tutte le mattine..' e, immagino io, ci chiacchiera insieme ed ancora, se trova posto, si siede a fianco sulle poltroncine del mezzo. Però, fin che si tratta di quelle, tutto OK.

Purché non si metta in mezzo nessun altro tipo di poltrone, come sono quelle delle Aziende 'controllate' o in comproprietà, quelle dei vari CdA, delle Fondazioni, delle Agenzie... perché per sedersi su quelle, si sa, serve un altro tipo di abbonamento, mica basta quello dell'autobus.

Ma poi, mi chiedo, perché chi amministra una Città, chi si occupa dei suoi problemi e cerca di individuare e proporre le soluzioni che crede più adeguate dovrebbe lamentarsi se la Comunità che la abita e la vive 'si mette in moto' e ragiona, pensa, studia, aggrega?

Per quanto mi sforzi di intravedere le possibili ragioni di tali lagnanze (che, ormai, avendo raggiunto il limite dell'esternazione pubblica sono diventate un chiaro segnale di 'debolezza') proprio non riesco a trovarne altre che non siano, appunto, la paura del confronto, della temuta 'superiorità' delle idee altrui, il dramma tipico di chi fa politica per mestiere di potersi vedere superato, sostituito, sopravanzato.

E, devo dire, che questi ultimi timori, in realtà, possono anche  avere una qualche ragione reale a loro supporto. Percorrendo le vie della città, 'sbragherando' in giro, chiacchierando ... è impossibile non cogliere un livello di generale insoddisfazione diffusa. Nulla di particolarmente grave, dal mio punto di vista, tuttavia é un segnale evidente che si sta allentando quella 'incrollabile fiducia' (che é stata a lungo anche mia) di essere in mano ai migliori amministratori possibili.

Capita di sentir dire che 'queste nuove idee, di costruire meno, di usare la ciclo, di inquinare poco e tutte le declinazioni problematiche di cui si parla' non sono poi, in fondo, delle idee tanto balzane. Pare anche che non siano poche le persone che leggendo i resoconti e le interviste che hanno avuto audience si stiano stancando di sentirsi ripetere il solito ritornello del 'tutto va ben madama la marchesa' ... anche perché, poi, si accorgono della qualità dell'aria, perché hanno un parente che si é ammalato, o perché la scuola, il nido o la casa-albergo non sono più quelli di una volta, come le strade, i negozi del centro etc.

E poi si stanno anche rendendo conto delle mistificazioni che vengono messe in giro. Tipo l'accusa che é stata rivolta ad un Comitato fra i tanti di voler perseguire la decrescita felice, per spaventare e far passare da talebano chi, in realtà, é tutto il contrario di un desideroso di decrescita. Le persone hanno evidentemente capito le intenzioni di quel Comitato in maniera più autentica e corrispondente alla realtà di quanto ha fatto il giovane segretario comunale PD.

Lascerei a lui decidere se si é trattato di uno svarione o di un'intenzione fuorviante.

Sugli incarichi, mi fermo. Certo che non posso che confermare, anche a seguito di quelle dichiarazioni, il mio pieno convincimento che il PD di oggi ha proprio vissuto una mutazione genetica. Non ho conosciuto abbastanza la Dc Margherita & C. per dirlo di loro ... ma dei DS sicuramente.

(non richieste) Istruzioni per l'Uso per i Comitati. Arriveranno, ammesso che non siano già arrivate, le lusinghe. Avranno gli argomenti del 'finalmente siete arrivati' oppure 'peccato, non c'eravate prima'.

Profumeranno del 'anche noi ci abbiamo provato' e 'adesso ci mettiamo insieme'.

Intrigheranno con 'ma chi credete possa rappresentarvi' e con 'ma non pensate di mettervi a far politica'.  Metteranno in tentazione con 'se ci date la forza vi aiutiamo' 'adesso sarà tutta un'altra cosa'. Ed altre, altre ancora. Ne arriveranno anche di altro tipo, come 'se non ce l'abbiamo fatta noi... figurarsi voi' e poi 'finirete come tutti gli altri'. Sono pericolose.

Le uniche 'istruzioni' che possono valere in questi casi, e non sono mie, sono quelle cui, ad esempio, é attento un velista che intenda andar per mare quando è cattivo. Quando c'é poco vento, il mare é calmo, andare a vela é un giochetto.

Ma se cresce il vento, si alzano le onde, magari piove forte ... almeno quando conta la barca, é importante la qualità dell'equipaggio. Non possono esserci sorprese,

Però, l'equipaggio non si sceglie nel momento critico: si sceglie prima, a terra.

Lo skipper deve saper scegliere bene i membri del suo equipaggio ed essere abbastanza 'forte' e deciso per escludere chi non crede potrà sopportare il rischio e non cedere alla paura.

Le parole, in quei momenti, non sono utili, ma dannose.

Si guarda chi ha già fatto regate e quali. Non importa se ha vinto, ma é importante sapere che vento c'era.  È importantissimo sapere se é affidabile ed abbastanza umile per accettare che sia un altro a prendere le decisioni.

Insomma, si guarda 'la vita'.

E mi fermo un'altra volta. Ma, mentre penso a tutto ciò, mi vengono in mente diversi nomi che non vorrei come membri di un mio equipaggio.  E non é detto che presto non li faccia.

Giovanni Finali


Giovanni Finali
Giovanni Finali

Educatore e Formatore, poi Coordinatore degli Educatori professionali del Comune di Modena, ha terminato la carriera presso la stessa Amministrazione in qualità di Istruttore Direttivo c..   Continua >>


 


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