San Filippo Neri, gli assordanti silenzi di Muzzarelli e Tesauro

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Pur trattandosi di mancate dichiarazioni e prese di posizione di tipo e spessore assai diversi fra loro, non cessa di stupire che nessuno dei due diretti interessati abbia ancora creduto di dover prendere la parola per informare la comunità modenese (che, ricordiamolo, sostiene i costi per le attività della Fondazione) di 'cosa sia accaduto' a proposito delle inattese dimissioni del presidente Tesauro a pochissimi mesi dall'inizio del suo incarico che, ricordiamo anche questo, era stato accolto con evidente approvazione, sia dagli addetti ai lavori che dalla città, nonché dalla stampa locale che gli dedicò una incoraggiante intervista.

Per quanto riguarda Tesauro, sono a conoscenza che sta trascorrendo un periodo di ferie fuori Modena e questo può essere la causa principale del suo silenzio.

Forse non si aspettava che le sue dimissioni, che risulta abbia presentato al presidente della Provincia Muzzarelli già da qualche settimana, ed altrettanto a lungo 'rimaste nel cassetto', fossero prese in considerazione proprio in questo inizio di luglio ... che é tempo di meritati riposi estivi. Vedremo al suo rientro.

L'altro 'silente', Muzzarelli, é invece pienamente presente sulla scena ed assai attivo; molto impegnato in questi giorni, é vero, nelle tante assemblee pubbliche sui temi dello sviluppo urbanistico della città, ma non così tanto da non aver trovato il tempo per procedere ad una insolitamente rapida nomina sostitutiva nella figura di Luciana Borellini. Non lo ha trovato, però, per accennare a null'altro, nonostante non credo proprio che abbia potuto ignorare e non avvertire il clima di interesse (forse anche di semplice curiosità, ma anche di stupore) che quella notizia stava producendo in Città.

In parte, questa consapevolezza deve averla maturata, tuttavia, decidendo di non lasciar trascorrere tempo nel cercare un'immediata sostituzione, giunta, anche questa inaspettatamente, nel giro di poche ore. Una decisione tanto rapida da 'stridere' non poco con le abituali prassi.

Per fare un esempio, di cui ho piena contezza essendone un protagonista, per sostituire un Consigliere dell'ASP Minori (che pur ha una consistenza patrimoniale -Palazzo Santa Margherita, Complesso S.Paolo e Complesso S.Geminiano- e soprattutto operativa -tre comunità semiresidenziali e interventi socio-educativi familiari- assai maggiori e più impegnativi tali da richiedere un'attenzione più significativa) ci sono resi necessari alcuni mesi. E ciò nonostante l'operatività della Fondazione fosse garantita dalla presenza del vice-Presidente, come da Statuto.

Una decisione che, pertanto, mentre può apparire, magari ai più, come una concreta testimonianza di efficientismo decisionali, per altri, forse un pó più 'addetti ai lavori' rischia di far nascere il sospetto di essere frutto dell'urgenza di mettere un coperchio ad una pentola in ebollizione, molto prontamente, appena resa manifesta questa situazione.

Una brevissima storia. Dopo essere stato a lungo un'IPAB, il cui impegno ed i cui compiti erano comprensibilissimi, chiari e noti a tutti, il S.F.Neri con la sua trasformazione in Fondazione ha dato il via ad un'evoluzione progettuale che, nelle aspettative, e detto in estrema sintesi, avrebbe dovuto renderla il 'centro e l'apice' dell'analisi, dello studio e della ricerca pedagogica nella nostra Città.

Un 'luogo-spazio' che, affiancato a MEMO (luogo-spazio comunale indirizzato alla didattica), avrebbe 'chiuso il cerchio' dei servizi finalizzati al sostegno allo studio, alla lotta alla dispersione scolastica, alla facilitazione all'ingresso nel mondo del lavoro ... tutto ciò attraverso un impegno fattivo da coordinare ed interfacciare (nonché indirizzare e sostenere) con quello delle famiglie.

Così, per lo meno, é scritto nei tanti documenti dell'epoca, che sono giunti sul Tavolo tecnico di Coordinamento Interassessorile che il Comune aveva attivato a quell'epoca e che avevo l'onore e l'onere, di coordinare. Documenti che ho piacere di conservare ancora.

Poi, ma ne ignoro le motivazioni per cui non posso scriverne nulla, queste ambiziose aspettative devono aver trovato degli ostacoli impensati. Tant'é che tutto quel lavoro di analisi e soprattutto di ricerca (anche metodologica) di modelli educativi che avrebbero dovuto essere il sale ed il lievito degli interventi educativi cittadini, di fatto, non é sfociato, se non con una casualità eccessiva, nelle occasioni di approfondimento seminariale e/o convegnistico che ci si attendeva, così come solitamente avviene in questi casi. Nelle mie memorie, quella fisica e quella digitale, tali occasioni sono pressoché assenti e faccio fatica a pensare che ci siano state opportunità per arricchire il mio bagaglio culturale per ciò che a che fare con quella materia.

Oggi, il S.F.Neri, da quanto é scritto sul suo sito, ospita una Residenza Universitaria ed un Ostello che vivono di vita autonoma. Gestisce una comunità per minori stranieri non-accompagnati. Affitta all'ASP minori gli spazi dove quest'ultima gestisce uno dei suoi tre centri semiresidenziali. Si occupa altresì del coordinamento delle equipes educative dell'ASP e di quelle delle strutture educative della coop Girasole di Albareto ed Erre nord.

Sempre dal sito, si può osservare che é in atto da tempo un significativo impegno a favorire convenzioni, accordi, programmi e progetti con diversi Soggetti: dalla Regione alle Scuole, da Enti ad Associazioni .... all'interno di un quadro collaborativo e sinergico.

Poi, si osserva anche che é stata perseguita un'organizzazione più complessa, ad esempio, con la nascita del SFN International ... tanto che, se fossimo all'interno di un contesto economico, potremmo azzardarci a definirla un pó come una 'scatola cinese', pur senza le connotazioni negative che solitamente accompagnano queste definizioni.

Una serie di attività ed impegni che, come si può facilmente intendere, può essere di tutto rilievo e che potrebbe consentire alla Fondazione, al suo CDA ed al suo Presidente molte occasioni di 'mettersi in gioco' con idee e proposte innovative ed anche sperimentali.

Cos'ha, quindi, indotto un uomo come Mauro Tesauro a gettare la spugna e rinunciare anche a percorrere la sua suggestiva ipotesi, di trasformare la Fondazione nella 'Casa dei Giovani' cui aveva fatto cenno all'indomani della sua nomina? Ha forse incontrato ostacoli inaspettati? Si é forse dovuto ricredere? Lo hanno forse infastidito le 'voci' sindacali che in una piccola Comunità come la nostra non esitano a circolare di una 'problematica' gestione del personale e del suo turnover? Ha constatato delle discrepanze insormontabili fra il dettato statutario dell'Ente e la realtà dei fatti? Cos'altro?

Non riesco a pensare che queste repentine dimissioni siano dovute a cause irrilevanti nonché che, nella sua lettera dimissionaria, non ne siano state esplicitate le motivazioni.

Per questo, a mio avviso, Muzzarelli, nella sua veste di presidente della Provincia, se non dovuto, avrebbe fatto bene a 'dire qualcosa'... anche se solo di tranquillizzante. E comunque, potrebbe sempre rimediare.