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Una nuova legge elettorale si può fare anche senza un nuovo Governo

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Una legge che possa pensare ad un doppio turno fra i primi due


Una nuova legge elettorale si può fare anche senza un nuovo Governo
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Sembra che si stia esaurendo 'la storia' dell'elezioni dei due Presidenti del Parlamento. La questione, com'era prevedibile, non é stata valutata allo stesso modo da chi l'ha gestita (5stelle e Destre) e da chi l'ha 'subita' (PD)... mentre da altri nulla é pervenuto.

Per come io l'ho vista, si é trattato di una fase che non ha presentato alcuna imprevedibilità e che si é risolta come diversamente non avrebbe potuto essere. 5stelle ha trovato una buona e soddisfacente mediazione al suo interno, fra l'ala più movimentista e quella meno, sul nome di Fico. Le Destre hanno bisticciato un pò (cosa che per me é un primo indice di una coalizione un pò 'sgarrupata') poi hanno indicato una berlusconiana di ferro (Casellati) per evidenziare, al contempo, sia la capacità della mite cedevolezza di Salvini, da giocare a suo vantaggio in futuro, sia la persistenza in scena del miliardario Belusconi, che di soldi ne ha davvero tanti.

Rinunciando a Romani per l'indisponibilità 5stelle ad accettare un pregiudicato.

Da parte sua, non vedo come 5stelle avrebbe potuto mettere altri veti sul nome indicato da una coalizione che ha ottenuto il 37% dei suffragi. Secondo me poteva finire lì.

Il PD, invece, se poco ha detto sull'elezione di Fico alla Camera, si é scatenato in un coro di sdegno e di rimprovero nei confronti di 5stelle che, a dir loro, avrebbero permesso l'elezione di un Presidente che avrebbe 'disonorato' il Senato e, soprattutto, che avrebbero accettata in virtù di un'oltraggioso primo tentativo di un prossimo accordo politico.

Ho cercato di comprendere le ragioni di questa valutazione che, a dire il vero, ha trovato nel PD una condivisione che é ormai difficilmente riscontrabile su qualunque altro argomento.

Non volendo, almeno per una volta, addentrarmi nel risvolti psicologici che hanno caratterizzato le veemenze dialettiche di condanna da parte di tanti suoi esponenti (anche locali) .

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mi é venuto da pensare che, in fin dei conti, possa anche essersi trattato solo di una svista. Che, cioè, il PD, ipervalutando il ruolo, le mansioni e, prima d'ogni altra cosa, l'effettivo peso politico del Presidente del Senato, abbia ritenuto che l'incarico affidato ad una 'berlusconiana' potesse corrispondere a dare un indirizzo di destra a tutta la legislatura appena avviata ... che avrebbe messo limiti o addirittura impedito il doveroso prosieguo della legislazioni sui diritti civili, che avrebbe imposto politiche anti-immigrazione, esasperando un liberismo che ci avrebbe vuotato le tasche.

 

Ora, io non so che film abbia visto chi l'ha pensata in questo modo, ma ancor più a quale tipo di precedente o a quale quadro normativo abbia fatto riferimento chi ha creduto legittimo ipotizzare quel tipo di possibilità. Al Presidente del Senato toccano non più e non meno che i compiti che hanno disegnato i Nostri Padri Costituenti .... e, per quanto mi riguarda, trovo offensivo che siano stati paragonati, anzi ritenuti 'maggiori' di quelli di un Ministro della Repubblica. Perché così non é e non può essere, Quindi, a mio avviso, tanta tempesta in un piattino da caffè.

Ma veniamo a cose più determinanti. Colpevole, in primis, una demenziale legge elettorale, approvata a colpi di fiducia, con l'evidente solo scopo di danneggiare il consenso 5stelle, la situazione politica che si è venuta a creare è troppo complessa per lasciar intravedere una soluzione accettabile per la formazione di un nuovo Governo.

Non sono fra coloro che si dispiacciono per l'impossibilità di pensare ad un Governo 5stelle e PD, che, seppure reso inattuabile a causa del rifiuto netto di quest'ultimo di mettersi in gioco (rifiuto di usare le parole 'stare all'opposizione perché a mio avviso sono prive di logicità: ci si oppone a qualcosa o qualcuno che c'è.. non a priori) mi parrebbe anche una soluzione di ripiego, che difficilmente porterebbe vantaggi a noi Cittadini e che consentirebbe a chi ha governato per gli ultimi anni di tenersi aperti degli spazi di mediazione che, invece, vanno eliminati.

Non credo neppure che sarà possibile un Governo 5stelle e Destre. Una coalizione priva di progettualità convergenti, tali da rendere un minuzia le convergenze parallele di Aldo Moro.

Mi auguro che non capiti che talune urgenze di alcuni esponenti politici che vedono vicini dei traguardi impendabili fino a poco tempo fa, non alteri la loro percezione del 'doversi fare' e ripieghino su condizioni di immediata soddisfazione, ma alla lunga perdenti.

Nessuna strada, allora? No, c'é quella di cominciare a tessere la tela per una nuova legge elettorale, da costruire allo scopo di favorire maggior chiarezza nel nostro panorama politico e che non obblighi più ad un dopo voto che necessità di coalizioni contro natura.

Non sono un esperto, ma immagino una legge che premi le forze politiche singolarmente e non più le coalizioni tenute insieme col vinavil dell'interesse. Una legge che possa pensare ad un doppio turno fra i primi due. Ma qui mi fermo, credendo giusto lasciare a chi se ne intende più di me le formulazioni meglio dettagliate.

 

Una nuova legge elettorale si può fare in Parlamento fin da subito ... non perdendosi in un lungo trafficar di poltrone per un nuovo Governo. Uno c'é già e, dovendosi limitare all'ordinarietà degli affari correnti, tanti danni non può più fare.

Giovanni Finali


Giovanni Finali
Giovanni Finali

Educatore e Formatore, poi Coordinatore degli Educatori professionali del Comune di Modena, ha terminato la carriera presso la stessa Amministrazione in qualità di Istruttore Direttivo c..   Continua >>


 


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