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Caccia: è bufera sul calendario venatorio

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WWF e LAC accusano Provincia e Regione di non avere tenuto conto della siccità e della sofferenza degli animali. 'La protezione è la regola, la caccia è l'eccezione'. Per Salemme (LAC), è grave non avere considerato le raccomandazioni dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale'


Caccia: è bufera sul calendario venatorio
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'E' un Mondo a rovescio quello che emerge dall’incontro-presentazione a Modena del calendario venatorio regionale. La siccità, mai come ora, ha stremato la popolazione, ha seccato fonti, fiumi e torrenti, quasi azzerato il reddito agricolo ma non ha intaccato la coriacea convinzione dell’assessore regionale Caselli e del presidente della provincia Muzzarelli nel ripetere che non esistevano motivazioni per rimandare la pre-apertura. Ok, si sa, questi amministratori, quando si parla di fauna, fanno sempre così. A loro non è mai interessato nulla della conservazione delle specie, quella della tortora, per esempio, in netto e documentato calo ovunque, ma burocraticamente ancora inserita nel CVR fra le cacciabili, ma solo dei voti dei cacciatori, che per dispiacere loro ma per fortuna nostra sono ulteriormente calati'. 

Parole di Mauro Zanichelli, consulente per le politiche faunistiche venatorie del WWF di Modena che a sostegno della sua tesi del mondo alla rovescio emerso dalla presentazione del calendario venatorio, fa riferimento alle dichiarazioni dell'Assessore regionale Caselli che lamenta 'il calo preoccupante dei cacciatori dovuto in gran parte al mancato riconoscimento del loro ruolo sociale, ovvero come operatori dell’ecosistema”  e del Presidente della Provincia Muzzarelli, 'colui che ha voluto la ripresa della caccia all’allodola dopo che in provincia di Modena si era riusciti a farla togliere dalle specie cacciabili e secondo il quale i cacciatori svolgono un’azione concreta e per noi fondamentale per il controllo e la cura del territorio”.

'E le centinaia di Gev, i carabinieri-forestali, la polizia provinciale, i volontari-ambientalisti allora cosa fanno? - chiede Zanichelli. Muzzarelli doveva citare proprio i cacciatori che hanno voluto e favorito l’invasione di quei cinghiali est-europei per cui oggi si lamentano i danni all’agricoltura e all’ecosistema?'

Di fronte all'oggettivo cambiamento dei fattori climatici ed ambientali e all'elogio ai cacciatori, Zanichelli parla di 'logica perversa e vergognosa'.
'Documentato lo stato di sofferenza della specie obiettivo, non la si toglie dai calendari venatori, come richiede l’art. 2 della legge n.157 / 1992, che consente appunto l’attività venatoria purchè non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica, ma si riduce il carniere. La legge, è doveroso ricordarlo agli amministratori distratti, regola l’esercizio venatorio, ma le sue finalità non si esauriscono nella prospettiva venatoria. In sostanza, per legge, la protezione è la regola, la caccia è l’eccezione. Questi però, con la consueta arroganza, continuano a far orecchie da mercante. Prevedo dovranno presto pentirsene.  

Quel mondo alla rovescio descritto da Zanichelli si riflette per Emilio Salemme Delegato LAC di Modena(Lega per l'abolizione della caccia anche negli inviti alla presentazione del Calendario Venatorio della Regione Emilia Romagna. 'L'invito non era esteso alle Associazione di tutela Ambientale e Animale, erano presenti le Associazioni Venatorie e gli ATC. Stigmatizziamo questa decisione per niente Istituzionale. Ricordiamo che a Modena è presente la 'Consulta provinciale Faunistico-venatoria'.

'Nel merito - prosegue Salemme - sia l' Assessore Regionale Caselli e il Presidente della Provincia, Muzzarelli, per affrancarsi i cacciatori li hanno definiti 'volontari ecologisti'. La Legge sulla caccia L.157/92 è a tutela della fauna e avifauna infatti i cacciatori sparano perché pagano per avere il porto d'arma e la licenza di caccia quindi non sono 'volontari'. E' compito delle Istituzioni intervenire per tutelare l'Ecosistema e le Biodiversità. Tanto premesso,la LAC ribadisce e fa proprio il documento ISPRA perché anche nel territorio modenese la siccità e gli incendi stanno mettendo sotto forte stress gli animali. Nessun documento o studio è stato presentato in quella conferenza sulle variabile climatiche e idrologiche'

Il documento Ispra (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)

Secondo Ispra i dati meteoclimatici indicano che l’anno in corso è stato caratterizzato da una situazione decisamente critica, con temperature massime molto elevate e lunghi periodi di siccità, che ha determinato in tutta Italia una grave stress in molti ecosistemi ed è stata aggravata dall’impressionante numero di incendi sia della superficie percorsa dal fuoco (+260% rispetto alla media del decennio precedente; dati European Forest Fire Information System - EFFIS)
 
Ciò comporta, secondo Ispra, “una condizione di rischio per la conservazione della fauna in ampi settori del territorio nazionale, con conseguenze, nel breve e nel medio periodo, sulla dinamica di popolazione di molte specie” (anche a causa del “maggior dispendio energetico per raggiungere le ridotte fonti idriche), sul successo riproduttivo e sull’aumento della mortalità.
A questo vanno aggiungersi altri fattori, tra cui l’impoverimento della disponibilità alimentare per la fauna (sia per le specie che si nutrono di bacche, semi e insetti, sia per quelle erbivore) e il rischio di fenomeni di anossia per gli ecosistemi acquatici.
 
Di fronte a un tale quadro, Ispra ha scritto a Governo e regioni chiedendo di mettere in atto numerosi specifici provvedimenti, tra cui il posticipo della caccia nelle zone umide, il divieto di caccia da appostamento, il divieto di addestramento cani, la limitazione dei carnieri per la fauna stanziale e altro ancora.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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