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'Qualsiasi sindaco sa bene quanto sia delicata ed esplosiva la situazione. In Provincia di Modena si fatica a trovare un letto libero in una Casa di Riposo, ma i posti non sono stati tagliati formalmente, ma a causa dell’assenza di personale che non permette di dare risposta alla domanda e garantire i 2.594 letti sulla carta'. A denunciare la situazione sul tavolo della provincia, sede anche della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria, e ad invitare gli organismi a porre rimedio ad un problema diffuso in tutti i comuni ed i distretti sanitari, è il Consigliere provinciale di Forza Italia e di opposizione in Consiglio Antonio Platis
'A causa del Covid l’Ausl ha rastrellato tutti i sanitari svuotando le CRA e non permettendo, di fatto, il pieno servizio: ad esempio, nell'Area Nord, Finale ha 65 posti sulla carta ma ne occupa solo 40, San Felice su 71 ne ha 42 pieni, Mirandola, che potrebbe arrivare tra le varie formule fino a 104 posti, ha 52 ospiti.
I dati cambiano di ora in ora, ma questa è sostanzialmente la fotografia. Così nella bassa modenese, ma in collina e montagna i numeri sono analoghi.
Per questo – spiega Platis – ho denunciato in Consiglio Provinciale la situazione e chiesto cosa intendesse fare la CTSS in merito. Il Presidente Tomei, invece di rispondere, si è limitato a girare la nota del Direttore Generale dell'Ausl Antonio Brambilla e a dirsi soddisfatto dell’aumento (ovviamente solo teorico) dei posti convenzionati'
E sulla risposta del Presidente Tomei la replica è stata non solo di merito ma anche di metodo. 'Lo ricordo ancora una volta, Antonio Brambilla non è l’assessore provinciale alla salute ma il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale che la CTSS deve controllare. A Modena invece c’è il paradosso che il controllato dice al controllore che cosa deve fare.
Il momento è veramente critico e si rischia di avere, a breve, qualche sindaco costretto a chiudere una casa di riposo a causa della carenza di personale. A questo punto ho chiesto formalmente alla Provincia di convocare in audizione i referenti delle Asp del territorio ed affrontare la questione non più procrastinabile.
Gli strumenti per invertire la rotta ci sono. È fondamentale – propone il consigliere azzurro – passare dal ‘comando’ al trasferimento a tempo determinato del personale infermieristico in quanto, nel primo caso, è solo su base volontario e nel secondo invece ci sarebbe l’obbligo, per il vincitore di concorso, di prestare servizio il tempo necessario alla sostituzione. Bisogna quindi introdurre una deroga al principio dell’unitarietà gestionale previsto dalla normativa sull’accreditamento, introducendo la possibilità di trasferire personale infermieristico dipendente dell’AUSL presso le CRA a gestione pubblica e, nelle situazioni più critiche e se gli altri strumenti a disposizione non dovessero risultare efficaci, la Regione dovrebbe imporre la gestione diretta dei servizi infermieristici delle CRA tramite l’Ausl di competenza per il periodo di emergenza sanitaria'
Il problema della carenza di personale nelle Case Residenza per anziani riguarda anche Modena ed è stato posto al centro di una interrogazione presentata dal Consigliere comunale di Forza Italia Piergiulio Giacobazzi. Nel documento depositato nei giorni scorsi si chiede conto della situazione nelle strutture pubbliche e private accreditate e azioni per supplire alla carenze riscontrate
Redazione Pressa
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