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Caro carburante, autotrasporto in rivolta: flop tavolo ministeriale

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Cinzia Franchini (Ruote Libere): 'Un fallimento totale delle solite associazioni di rappresentanza. Dalle imprese un appello diretto al Governoà


Caro carburante, autotrasporto in rivolta: flop tavolo ministeriale
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E' stato un giorno di passione per l'autotrasporto italiano. Proteste e blocchi si sono registrati in Sicilia e in Puglia, ma anche nel Lazio. Da Gela a Catania, da Messina a Siracusa, da Bari a Foggia, fino a Latina, sono stati centinaia i camionisti che hanno protestato contro l'aumento indiscriminato del costo del carburante. Una protesta spontanea che ha creato forti disagi al mondo della produzione. Proteste spesso pacifiche, anche se non sono mancati i blocchi.
Una situazione di altissima tensione che le associazioni di categoria non sono state in grado di rappresentare e incanalare. Del resto il vertice tenutosi oggi a Roma col viceministro Teresa Bellanova, il secondo in pochi giorni, si è chiuso con un nulla di fatto.

L'analisi
'Come era ampiamente prevedibile le associazioni di rappresentanza che siedono all'Albo dell'autotrasporto hanno dimostrato tutta la loro incapacità a risolvere i veri problemi che oggi gravano drammaticamente sul mondo dell'autotrasporto.

Il fatto che l'incontro con la viceministro Bellanova, il secondo in pochi giorni, si sia concluso con un nulla di fatto, senza alcun tipo di intervento concreto da parte del Governo per calmierare il costo del gasolio, è gravissimo'. A parlare è la portavoce dell'associazione dei piccoli e medi imprenditori dell'Autotrasporto, Cinzia Franchini. Parole che arrivano a pochi minuti dalla chiusura del Tavolo dell'Autotrasporto convocato oggi al Ministero dei Trasporti.
'Associazioni che fino a ieri andavano a braccetto col Governo e che si lanciavano pochi mesi fa in ingiustificati plausi e ringraziamenti, oggi sono evidentemente in imbarazzo e senza strumenti per poter rappresentare le ragioni di aziende sull'orlo della chiusura a causa, in primis, dell'impennata incontrollata del carburante - continua Cinzia Franchini -. Così, mentre le associazioni non possono permettersi di proclamare un fermo, il mondo reale, quello fatto di tanti piccoli e medi imprenditori sta organizzando azioni autonome, superando a destra enti incapaci di rappresentarli.

Ruote Libere starà sempre fermamente dalla parte della legalità e i blocchi stradali vanno condannati, detto questo oggi in Italia si sono registrate molte azioni di protesta. In diverse Regioni, Sicilia, Puglia, Lazio, i camionisti hanno lasciato i loro mezzi nei piazzali. Non hanno trasportato le merci e hanno spento il motore dei loro autocarri. Un fatto questo mai accaduto in precedenza e dettato dall'esasperazione per l'aumento incontrollato di tutti i costi di gestione aziendale. Il senso di responsabilità gli autotrasportatori lo hanno dimostrato per anni, ora tocca al Governo. Per questo Ruote Libere rilancia il proprio appello al Ministro Giovannini e alla viceministro Bellanova affinchè si metta in campo subito un taglio del carburante attraverso le leve della sterilizzazione dell'Iva sulle accise e della accisa mobile. Senza queste misure sarà inevitabile proseguire sulla strada della protesta, sempre legale certo, condannando i blocchi, ma consapevoli dei disagi provocati alle attività produttive e al Paese. Consapevoli allo stesso tempo della comprensione che gli altri settori hanno e avranno verso un mondo imprenditoriale che oggi rischia il collasso'.

I disagi
'Le violente proteste nel settore dell'Autotrasporto che interessano le Regioni del Sud Italia, in particolare, la Puglia e la Sicilia, stanno minacciando l'operatività delle filiere nazionali pasta e pane' - ha affermato Italmopa, Associazione Industriali Mugnai d'Italia (Federalimentare-Confindustria). 'Le iniziative degli autotrasportatori stanno fin da ora determinando il fermo produttivo di numerosi impianti molitori che operano nelle Regioni in cui è attiva la protesta. Riteniamo necessario un urgente intervento dei Ministri e delle Amministrazioni competenti volto a superare una situazione particolarmente delicata non solo per il settore molitorio ma per l'intera economia italiana' - ha detto Emilio Ferrari, presidente Italmopa. 'Una situazione che non si era verificata neppure nel corso della fase più emergenziale della pandemia' - ha aggiunto Enzo Martinelli, presidente della Sezione Molini a frumento duro Italmopa.
'L'iniziativa in atto - ha commentato il presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona - ha pesanti conseguenze sulle aziende agricole siciliane, sia in relazione alla deperibilità delle merci, sia ai problemi contrattuali derivanti dalla mancata consegna dei prodotti ortofrutticoli e lattiero-caseari verso i mercati nazionali ed europei e verso la Gdo. C'è il serio rischio che buyer e grande distribuzione rinuncino ad approvvigionarsi dei prodotti isolani, con conseguenze disastrose e irreparabili per le aziende produttrici. Pur condividendo i motivi della protesta, legata alla questione caro-energia che interessa tanto anche il settore primario confidiamo nel senso di responsabilità degli autotrasportatori'.
'Siamo consapevoli di quanto la situazione sia difficile per tutti, ma riteniamo che non sia corretto che l'incremento subito dal settore dei trasporti su strada gravi sulla nostra filiera. Tonnellate di pomodori di Pachino IGP rischiano di non essere trasportate nei mercati di destinazione' - ha affermato il Cda del Consorzio del Pomodoro di Pachino Igp.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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