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Con una nota pubblica, il Movimento 5 Stelle modenese, auspica che finalmente si possa arrivare ad una soluzione definitiva, condivisa con la città.
'Sul tema dei chioschi l’assessora Vandelli rispondendo a un’interrogazione di Morandi ha precisato che verranno mantenute le strutture esistenti e che il Comune si è mosso correttamente. Queste affermazioni si mantengono sulla linea espressa trionfalmente dal Sindaco dopo la sentenza di assoluzione. In quell’occasione Muzzarelli fu subito ripreso dal soprintendente Malnati, che ha auspicato invece una 'ripartenza da zero' sulla questione. Lo stesso si evince dalla sentenza: “[...] ciò dovrà avvenire ovviamente nel pieno rispetto degli strumenti urbanistici, e dei vincoli culturali e paesaggistici gravanti sul parco imposti dalla Soprintendenza, quindi attraverso un progetto di minimo impatto ambientale, con la realizzazione di strutture adeguate dal punto di vista sanitario, di dimensioni magari più contenute rispetto a quelle di cui al precedente progetto, in numero semmai inferiore e comunque proporzionato alle dimensioni del parco ed a quello che può preventivarsi essere l’afflusso dei frequentatori, con l’utilizzo di materiali in armonia con il contesto verde e storico di riferimento.
” E’ evidente anche ad un lettore non in possesso di spiccate competenze giuridiche come non tutto nella precedente scelta progettuale dell’amministrazione sia stato così ineccepibile, al punto che la stessa assessora ha detto che si procederà con un progetto rivisitato.
Si poteva operare fin da subito in altra maniera se si fossero prese le giuste accortezze e se si fosse messo da parte un po' di orgoglio, dopo che critiche al progetto erano state mosse da vari soggetti che gravitano attorno all'ambiente culturale modenese, e non solo. E si sarebbero potute evitare lungaggini, degrado nel parco, interruzioni delle attività commerciali e futuri risarcimenti.
E ora? Il M5S Modena auspica davvero che si possa arrivare questa volta ad una soluzione condivisa con la città, che non dia adito a ulteriori malumori e possa, in maniera certa, essere operativa il prima possibile.
In linea con quanto richiesto dal giudice nella sentenza. Una scelta che non corra il rischio di essere ancora “controversa” o a rischio di abbattimento futuro, visto che c’è ancora in ballo l’appello, come ricordato nell’interrogazione. Per fare questo riteniamo di fondamentale importanza il passaggio di condivisione di tale progetto con i soggetti interessati, e con coloro che potrebbero muovere obiezioni motivate. Certo, quando il Sindaco misura la qualità delle decisioni con la loro rapidità, dimenticando di essere alla guida di una comunità e non di un’azienda, il rischio di bloccarsi di fronte alle complessità delle situazioni reali rimane alto'.