Crisanti parla già da pasdaran Pd: 'Con Salvini al governo avremmo avuto 300mila morti'

'E oggi saremmo allineati con Putin. Salvini critica me, ha altre cose a cui pensare...'

Il microbiologo dell’università di Padova commenta anche la gestione della pandemia da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza: “Sono stati fatti errori all’inizio, ma il ministro ha collaborato con dirigenti incompetenti, scelta che non dipendeva da lui. Tutti i politici e i medici all’inizio facevano a gara per minimizzare, io sono stato l’unico a metter in evidenza il fatto che stava per scoppiare un disastro.
L’Italia – continua Crisanti su Radio Capital – ha bisogno di persone con competenze scientifiche, ma ci siamo stancati di avere in politica tecnici non votati“.
Crisanti, ospite di ’24 Mattino estate’, contenitore di Radio 24, spiega anche com’è nata la sua candidatura con il Pd, da capolista nella circoscrizione Europa: “I contatti con il Pd sono iniziati anni e anni fa, perché sono iscritto al Circolo di Londra dal 2016 e, se vado indietro, da ragazzo ero iscritto alla Fgic ai tempi di Berlinguer. Non c’è stato un grande cambiamento di orientamento politico. Poi il Circolo di Londra ha suggerito il mio nome alla Direzione e la Direzione l’ha accettato. La scorsa settimana sono stato informato che stavano considerando questa possibilità – rivela il microbiologo – mi hanno poi chiesto se la confermavo ed io ho detto di sì.
In questa storia non c’è un rigo di più”.
Il professore di Microbiologia dell’Università di Padova ricorda anche le tensioni avute con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia per la gestione della pandemia: “Non ho pensato al colore politico dell’amministrazione regionale, ma che ci fossero gli italiani da salvare. Che poi successivamente abbiano fatto degli errori, anche importanti dal punto di vista della gestione, è la ragione per la quale sono entrato in polemica, ma mai politica, con l’amministrazione regionale del Veneto. La mia polemica è stata esclusivamente di carattere tecnico“.
“Fino a quando mi hanno seguito il Veneto è stato un modello – osserva Crisanti -, quando invece hanno fatto per conto loro il Veneto è stato un modello al contrario. Non scordiamoci che durante la seconda ondata il Veneto, in termini proporzionali, ha fatto più vittime e più contagi di tutte le altre regioni in Italia”.

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