Per la precisione Iren ha una partecipazione diretta nel 19,2% in Unirecuperi, società altresì partecipata per l’80,8% da Unieco Holding Ambiente, comunque acquisita da Iren.

Le criticità sollevate dai cittadini, in collaborazione con tutte le amministrazioni locali, sono numerose, a partire dalla viabilità, sicuramente non adeguata a supportare traffico pesante, dalle caratteristiche idrogeologiche e forestali del terreno, identificato dalle mappe regionali come zona di ricarica di importanti falde acquifere, nonché zona a rischio frane, senza dimenticare il grave danno d'immagine per le numerose eccellenze agro-alimentari della zona, ormai riconosciute da marchi europei.
Sono state presentate alla data 25 osservazioni da parte di Comuni, partiti politici, associazioni, comitati e privati cittadini contrari alla realizzazione di questa discarica. Queste osservazioni sono ora depositate in Regione Emilia Romagna e confluiscono nella Valutazione di Impatto Ambientale delegata alla Conferenza dei Servizi che tra breve inizierà e a cui partecipano tendenzialmente'i 'portatori d'interesse' pubblici o privati.
Contro questo progetto, che danneggerebbe una vasta area di territorio in modo permanente, nasce l'Associazione Rio d'Orzo vive a cui aderiscono tutti i cittadini residenti nelle immediate vicinanze del sito indicato. L'associazione si propone come tessuto connettivo tra i vari soggetti coinvolti, con particolare attenzione alla voce delle minoranze più danneggiate, che sono, notoriamente, le meno ascoltate.
'Consideriamo quella discarica una disgrazia che cade nel nostro territorio. Chi abita a meno di 500 metri avrebbe la vita rovinata, le produzioni agricole sarebbero da buttare, le case crollerebbero di valore - spiegno i rappresentanti della Associazione -. A livello psicologico il solo pensiero di poter avere fibre di amianto in circolazione sarebbe pazzesco, decine e decine di mezzi pesanti al giorno sarebbero un grosso problema per strade già problematiche con il traffico attuale.



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