Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'La Costituzione parla chiaro, il Presidente della Repubblica nomina i Ministri su proposta del Presidente del Consiglio ma la fase di proposta è tutt'altro che secondaria. Il Presidente del Consiglio propone i nomi infatti essenzialmente sulla base di accordi della maggioranza in Parlamento, organo supremo che esprime la volontà popolare'. Lo dichiarano i parlamentari e pentastellati di Modena, commentando la scelta del presidente Mattarella di rifiutare la nomina di Savona come ministro dell'economia.
'Tecnicamente - aggiungono - la Costituzione non indica quando il Presidente può rifiutare la proposta del Presidente del Consiglio ma è chiaro che, quando esiste una maggioranza, la sua discrezionalità non può arrivare al punto di modificare gli equilibri tra gli organi dello Stato e di mettere in discussione la centralità che il nostro sistema vuole nel Parlamento'. Continuano i pentastellati: 'Come ha ribadito anche il noto costituzionalista prof.
Onida, il Governo non è una dipendenza del Capo dello Stato ma del Parlamento e la formazione dei governi dipende essenzialmente dalla presenza o meno di una maggioranza in Parlamento. Che piaccia o no l'Italia ha un sistema parlamentare e non presidenziale e il presidente non può quindi dettare un indirizzo politico al Paese. I padri costituenti avevano ben chiaro quali fossero i limiti dei poteri del Presidente, basti pensare ad esempio al ben delineato procedimento legislativo che prevede che il Presidente possa non firmare una legge e rinviare il testo alle Camere con un messaggio motivato ma la seconda volta deve obbligatoriamente promulgarla'. 'Mattarella quindi - sostengono gli M5S - doveva limitarsi a verificare che Savona fosse un nome espresso dalla maggioranza e che la persona in questione fosse adeguata in termini di conflitto di interessi, di onorabilità e, tutt'al più, adatta a ricoprire l'incarico in termini di esperienza.
E' assurdo e preoccupante pertanto che il Presidente della Repubblica si arroghi invece il diritto di porre un veto su un nome scelto dalla maggioranza esclusivamente per idee politiche espresse o per sue proprie supposizioni, timori o peggio ancora per le pressioni dei mercati'.
Dispiace ma purtroppo non stupisce vedere come Muzzarelli e i parlamentari PD modenesi si facciano sentire solo ora che il Presidente della Repubblica ha messo in campo l’opzione Cottarelli gradita solo a loro, senza ravvisare i potenziali problemi per la tenuta democratica del Paese nel momento in cui viene artificialmente rimessa in pista l’unica forza politica che finora si era arroccata in un silenzioso Aventino sperando di schivare le elezioni anticipate.