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'Se, come tutti sappiamo, Sassuolo è il Comune della provincia, più facilmente accessibile dal casello Autostradale di Modena Nord, a chi serve una nuova autostrada Campogalliano-Sassuolo, costosa ed ambientalmente insostenibile?
La risposta è facile: serve solo a chi la deve costruire, a chi potrà approfittare dell’enorme spesa di circa 600 milioni di euro.
Alla società modenese ed anche alla sua economia servirebbero, invece, ben altre scelte trasportistiche. Anche per restare all’ambito territoriale interessato dall’autostrada Campogalliano-Sassuolo, ma tante altre sarebbero le esigenze reali, servirebbe una nuova logistica delle merci del distretto ceramico, più ferro, più trasporto pubblico e lo scioglimento dei singoli nodi di congestione dell’area tra Modena e Rubiera'
Con questa premessa gli organismi modenesi della nuova e riunita galassia di sinistra costituita da Altra Emilia Romagna, Articolo UNO MDP, Campo Progressista, PCI, Possibile, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, si interrogheranno questa sera per capire se e come 'si possa evitare questo enorme spreco economico e reindirizzarlo verso i reali interessi della comunità anche economica locale'. E lo faranno in un appuntamento pubblico organizzato presso la Sala Villaggio Giardino di via Curie 22 a dalle ore 20.45.Il progetto di cui si parla e si scrive dal 1988, il cui percorso politico ed istituzionale ha visto attraversare più di una decina di governi, è cambiato, così come la sinistra, che in parte l'ha sostenuto negli anni e che oggi si trova a contestarlo in blocco, al di fuori del PD, soprattutto in funzione del fatto che le cose sono davvero cambiate. Anche solo perché che negli anni, per collegare Modena e Sassuolo direttamente dall'uscita del casello autostradale Modena Nord e del Brennero, è stata realizzata la Modena-Sassuolo Urbana, che ha favorito lo scorrimento ed il collegamento con un distretto industriale, quello della ceramica Sassolese, che in parte a causa della delocalizzazione e della crisi, ha nel frattempo ridotto (se pur ancora alti), i volumi di traffico rispetto al passato.
E anche per questo 'la nuova Campogalliano-Sassuolo - affermano le forze della sinistra - rappresenta oggi un’autostrada, della quale nessuno sente l’esigenza, se non per collegare il nuovo Scalo Merci di Marzaglia all’Autobrennero e a tutto il sistema autostradale'.
In effetti i cantieri del nuovo collegamento partiranno (se le promesse della scorsa estate del Ministro del Rio relative al maggio del 2018 fossero onorate), proprio da li, ovvero dalle opere funzionali al tratto autostradale vero e proprio. Quelle che dovrebbero collegare l'accesso sud della bretella alle direttrici di collegamento con Reggio Emilia e Modena. Quest'ultima, in particolare, costituirebbe non solo un by pass per parte della via Emilia ma un collegamento (atteso da più di dieci anni), con la grande opera incompiuta, o meglio compiuta ma mai aperta con uno spreco milionario in crescita di anno in anno: lo scalo merci di Marzaglia, che campeggia con le due gru gialle come una cattedrale nel deserto post-industriale lungo la direttrice della via Emilia. E non sono pochi, anche tra i sostenitori della Bretella, a sostenere che si partirà (anche perché l'avvio dei cantieri potrebbe essere funzionale alle elezioni politiche), ma soprattutto si finirà proprio li.
Redazione Pressa
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