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'Sento su di me la responsabilità della sconfitta, è naturale, e' giusto'. Lo dice Daniele Manca, l'ex sindaco di Imola che ha lasciato anzitempo la città per candidarsi in Parlamento, dove è stato eletto con il Pd. Ma la citta', tradizionale roccaforte del centrosinistra, e' passata ai 5 stelle con la vittoria di Manuela Sangiorgi. Una disfatta che induce Manca a prendersi la sua quota di responsabilità. 'Il silenzio in alcuni casi è il frutto del dispiacere e della tristezza. Perdere fa male, incrina convinzioni e certezze genera sofferenze individuali e collettive', scrive oggi Manca un un lungo post su Facebook. 'Io- sottolinea- non sono fatto per cercare scuse dunque queste elezioni, a scadenza naturale di legislatura, si sono collocate in un contesto difficile, molto difficile per il Pd e per il centrosinistra'.
'Certamente- scrive ancora Manca- nel governare la nostra città abbiamo commesso errori, abbiamo faticato nel comprendere una delle più imponenti trasformazioni in atto nell'economia e nella società; trasformazioni che hanno demolito la dimensione comunitaria ed esaltato protezioni individuali; dove sparisce il destino di tutti ed avanzano risposte popolari diffuse nelle protezioni sociali, nella sicurezza che incrinano la credibilita' e la solidita' del nostro sistema pubblico. Questo mi ha prodotto a caldo tanta delusione proprio perchè ha rotto radici profonde nelle mie convinzioni'. Manca ammette: 'Anche se in questi 10 anni abbiamo rafforzato la qualità dei servizi la percezione e' un'altra. E la percezione dei cittadini diventa più importante dei numeri e delle statistiche. Anche se gli investimenti fatti hanno aumentato la qualita' della vita le persone hanno paura del futuro'.
'È come- prosegue l'ex sindaco- se avessimo rinunciato alla parola futuro impegnandoci nella quotidianità del governo locale.
Attenzione- avvisa però - non pensiamo di aver amministrato male la città, basta girarla e confrontarla, amarla e conoscerla per capire che le radici sono solide, ma non è bastato in un tripolarismo che al secondo turno diventa un'alleanza oggi naturale per il cambiamento tra gli sconfitti del primo turno che si saldano con facilita' nelle urne'. Ora Manca fa gli auguri a Sangiorgi, 'e' sindaco di tutti gli imolesi e va riconosciuta nel ruolo anche non avendola votata'. Quanto a Carmen Cappello, vicina allo stesso Manca, 'ha mostrato solidità e competenza, le va riconosciuta la disponibilita' e la determinazione nel mettersi in gioco per la sua citta''. Ora nel Pd 'si aprira' subito la riflessione per favorire un ricambio pronto e legittimato anche da queste elezioni. Ovviamente serve un congresso ed una permanente relazione tra tutte le forze che rappresentano il 42% degli elettori. Io stesso temevo uno sfaldamento dopo il 4 marzo ed invece il Pd anche alle elezioni amministrative si conferma pur nella grave sconfitta la prima forza politica della citta''.
'Certo - avvisa - servirà un nuovo Pd ma se lavoreremo con la testa e con il cuore nel correggere gli errori e ritornare in sintonia con una citta' diversa dal passato che richiama futuro presto si percepirà con naturalezza il nostro amore per la nostra comunita'. Non ho mai giocato contro i partiti a corrente alternata. Nella mia formazione politica il partito e' una cosa seria non un autobus dal quale si sale o si scende ad intermittenza. Nelle vittorie e nelle sconfitte'. Manca, infine, si dice 'pronto con umiltà e modestia a dare una mano per la ricostruzione e la ripartenza. Ci sono fortunatamente nel Pd e fuori dal Pd tutte le energie umane e valoriali per ripartire'.
Redazione Pressa
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