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Il passaggio per la Prefettura di Modena, così come per altre prefetture d'Italia, è strettissimo. Da un lato c'è l'esigenza di continuare a garantire l'accoglienza per i 1560 migranti richiedenti asilo, già ospiti delle strutture gestite da cooperative ed operatori sociali, e dall'altro di applicare le direttive introdotte nel novembre scorso dal decreto sicurezza-immigrazione del governo Lega-5stelle. Direttive che incidono in maniera netta sul sistema dell'accoglienza, obbligando a tagliare alcuni servizi, introducendo una netta decurtazione dei costi e quindi delle spese a carico dello Stato.
Dai 35 euro al giorno a persona del vecchio regime, garantiti attraverso le prefetture alle cooperative e agli operatori sociali selezionati attraverso bandi, ai 21 euro circa attuali. 'Cifre che - afferma Daniele Dieci della CGIL di Modena poco dopo l'incontro in Prefettura di ieri - escluderebbero di fatto la possibilità di garantire servizi fondamentali e funzionali all'integrazione dei richiedenti asilo riguardanti l'insegnamento della lingua italiana, l'orientamento al lavoro, attività di volontariato, culturali e sportive.
Ambiti dove opera personale giovane, specializzato e formato che nella sola provincia di Modena coinvolge quasi 200 soggetti che così rischierebbero il loro posto di lavoro. Persone che essendo per lo più dipendenti di cooperative e in diversi casi lavoratori interinali, avrebbero scarse possibilità di accedere ad agli ammortizzatori sociali. Su questo punto abbiamo registrato una sensibilità importante da parte della Prefettura che auspichiamo possa portare a soluzioni in grado di tutelare quel sistema virtuoso dell'accoglienza che a Modena fino ad ora ha funzionato, garantendo sicurezza ed integrazione'
Per assicurare ciò la Prefettura, in vista della scadenza fissata al 30 giugno della proroga concessa agli operatori che già attualmente si occupano dell'accoglienza nel nostro territorio (proroga resasi necessaria dopo la gara andata deserta del febbraio scorso dove solo due soggetti si erano presentati in grado di sostenere la copertura di poco meno di 100 posti sui 1560 messi a bando), ha tenuto una serie di incontri (martedì con gli operatori del settore e ieri, giovedì, con i sindacati), per prospettare una soluzione che tenga conto di tre fattori: l'applicazione dei nuovi criteri introdotti dal decreto sicurezza (minori costi e rimodulazione dei servizi concessi), standard di accoglienza integrata, diffusa sul territorio, evitando grossi assembramenti e privilegiando soluzioni abitative autonome o di piccoli gruppi e la tutela dei circa 200 posti di lavoro di coloro che operano nei percorsi di integrazione.
Ed è così che la prospettiva emersa dalla prefettura per gestire la fase di transizione sarebbe, in attesa dei nuovi bandi con le nuove regole, quella di proseguire, prorogando per un massimo di sei mesi, con gli operatori attualmente coinvolti, non più però sulla base dei vecchi criteri ma su una rimodulazione dei servizi e dei costi concordata, oltre che col ministero con gli stessi soggetti ai quali, proprio in queste ore, la prefettura ha chiesto di riformulare ipotesi di costi con la finalità di proseguire nei servizi erogati nel rispetto dei parametri, anche di costo, introdotti dal decreto Salvini.
Insomma una situazione in divenire che entro il 30 giugno dovrà comunque vedere una soluzione ma che per ora rischia di penalizzare soprattutto le sole due cooperative (Porta Aperta di Modena e Codeal Società cooperativa di Parma) che avevano risposto allo scorso nuovo bando, strutturato sui nuovi parametri e su una spesa giornaliera complessiva di 21 euro giornalieri circa per ognuno dei circa 90 soggetti per i quali avevano presentato domanda. Infatti le loro condizioni sarebbero già definite dal nuovo bando ponendoli in condizione di svantaggio rispetto ad altri operatori che avevano disertato il bando e che potranno invece continuare ad operare in proroga a condizioni che seppur rimodulate rispetto a quelle dei 'vecchi' bandi, potrebbero essere superiori a quelle pattutite per Porta Aperta e Codeal.
La prossima settimana dovrebbe essere determinante per la formulazione di una proposta capace di accontetare, seppur a denti stretti e con la prospettiva di sacrifici, un po' tutte le forze ed i soggetti in campo. 'Ma la situazione è ancora in divenire' - fanno sapere della Prefettura 'lo sforzo' - assicurano - 'è massimo'
Gi.Ga.
