Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Non si ferma l’eco delle ultime notizie sul famigerato campo rom di San Matteo a Modena, con gli arresti per i colpi della ‘banda del bancomat’. Luca Bagnoli, esponente della Lega Nord Modena, mette in evidenza l’insufficienza della gestione politica e operativa di uno dei più noti problemi di ordine pubblico della città.
“Il duo ‘sceriffo/architetto’ - sottolinea Bagnoli - formato dal sindaco e dal comandante della Polizia Municipale Chiari si è distinto per risultati che confermano una tesi portata avanti da anni dalla Lega: la quantità degli interventi non è accompagnata dalla qualità”.
Bagnoli ricorda infatti i numeri snocciolati dall’Amministrazione davanti alla cittadinanza esasperata: 188 controlli della Municipale in 103 giorni, “con esiti che, fatta eccezione per alcune operazioni concluse con efficacia e arresti, si sono rivelati decisamente inutili”, attacca l’esponente del Carroccio, “come dimostrato dai recenti fatti di cronaca”.
Numeri, quelli del sindaco, che inoltre “provano a difendere l’indifendibile - chiude Bagnoli - . Ovvero una situazione che il Comune non ha mai saputo affrontare in maniera seria. E dal Comando della Polizia Municipale sembra ormai filtrare rassegnazione, oltre che perplessità sulle modalità di azione per contrastare il problema. Una perplessità probabilmente taciuta, pubblicamente, per il rischio di sanzioni disciplinari”.