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'La risposta dell'Assessore ai servizi sociali Pinelli alla mia seconda interrogazione sulle modifiche al regolamento per l'accesso ai servizi pubblici per disabili conferma purtroppo quanto in questi ultimi 4 mesi abbiamo denunciato. Prima il ritardo nell'adeguamento del regolamento alla normativa imposta a livello nazionale e regionale sul calcolo delle tariffe e poi, a regolamento approvato il giorno 8 aprile scorso, la mancata definizione delle tariffe che da oggi, 1 luglio, sarebbero dovute entrare in vigore. Se volessimo usare una metafora, del quadro del nuovo regolamento comunale necessario al comune per rispettare la normativa, il Comune aveva costruito e fatto approvare solo la cornice.
Con grave pregiudizio nei confronti delle famiglie e degli utenti che, a poche settimane dall'entrata in vigore dei nuovi metodi di calcolo, non conoscevano se e quanto avrebbero dovuto pagare.
Oggi, in risposta all'interrogazione sul ritardo, l'assessore Pinelli ci dice che l'introduzione delle tariffe, che evidentemente e irresponsabilmente ancora non c'erano e non erano state elaborate nel regolamento approvato l'8 aprile corso, slitterà al primo ottobre. E che quando entreranno in vigore il ricalcolo delle tariffe comporterà un mancato introito nelle casse comunali per 200 mila euro. Soldi che evidentemente le famiglie modenesi hanno continuato a pagare in più in virtù o per colpa di un regolamento che sarebbe bocciato tranquillamente dal Consiglio di Stato. Avremmo preferito sbagliarci, ma non è così. Al ritardo ingiustificabile si aggiunge il danno per centinaia di famiglie alle quali le uniche risposte sono arrivate solo a seguito delle nostre interrogazioni. Lo dimostra il fatto che le tariffe e le agevolazioni sono state determinate solo dopo 2 mesi da quel giorno ed il sollecito della mia interrogazione'.
E' un critica di metodo e di merito quella lanciata dal Consigliere di Forza Italia Piergiulio Giacobazzi firmatario di una seconda interrogazione sull'approvazione del nuovo regolamento per l'accesso ed il calcolo delle tariffe dei centri disabili. Ed è anche proprio nel merito del ricalcolo delle tariffe e dei requisiti di accesso che il consigliere continua ad esprimere la critica.
'Le fasce economiche stabilite non sono però indicative di vera ricchezza. Qualche esempio: - se sotto i 9360 euro di isee un soggetto è ritenuto beneficiario di reddito di cittadinanza, nelle fasce indicate per questo regolamento un disabile con isee da 0 a 499,99 dovrebbe pagare una retta giornaliera di € 15 (a meno che non chieda agevolazioni) e comunque un disabile con isee di 500 deve già pagare una retta giornaliera di € 18 (ovvero se consideriamo 20 giorni mensili, € 360 euro al mese)'
'Piccoli esempi per dimostrare - afferma il Consigliere - che tutte le fasce appaiono costruite a tavolino in maniera asettica e troppo oggettiva, senza un'analisi vera e propria del singolo soggetto interessato: per riprendere le parole del Consiglio di Stato che ha cassato il regolamento di Parma non c'è una istruttoria o una valutazione soggettiva del singolo, che possa capire con le proprie caratteristiche, se possa permettersi un servizio che, lo ricordiamo, è essenziale.
Credo che l’elemento Isee sia stato rispettato solo nella forma e non nella sostanza, prestando il fianco ai ricorsi al Tar: sarà mia cura presentare tra qualche mese un'interrogazione in merito per vedere se la ragione sia mia o della Giunta' - conclude Giacobazzi
Redazione Pressa
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