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'L'Umbria è una cosa, l'Emilia-Romagna è un'altra'. E le elezioni del prossimo 26 gennaio saranno 'un voto per questa Regione, non per il Paese'. E 'qui possiamo vincerla con o senza l'M5s'. A dirlo è il governatore Stefano Bonaccini, che prova così a sganciare gli esiti delle elezioni di questa domenica in Umbria dalle sorti della sua Regione. Così come prova a smorzare il peso che il voto emiliano-romagnolo ha a livello nazionale. 'Il voto in Umbria lo decidono gli umbri, il voto in Emilia-Romagna lo decideranno gli emiliano-romagnoli - afferma Bonaccini - peraltro, mai dimenticare le condizioni in cui si è arrivati al voto in Umbria, a seguito di una interruzione anche dolorosa della legislatura'.
L'Emilia-Romagna dunque 'farà caso a sè - ribadisce il presidente - dobbiamo avere grande umiltà e sapere che è una sfida aperta.
Però anch'io, come dice il sindaco Merola, credo che qui possiamo vincerla con o senza M5s'. Si avvicina intanto il momento della verità proprio con i 5 Stelle. 'Le prossime settimane saranno decisive - sottolinea Bonaccini, oggi a margine di un'iniziativa alla Casa della salute Navile a Bologna - in un senso o nell'altro, inevitabilmente dovremo decidere se essere disponibili a valutare i programmi o se nemmeno quello'. L'accordo con l'M5s, ribadisce il presidente, 'non sia legato alla convenienza, ma a un progetto di governo del territorio, se vogliamo provare a costruire un'alleanza che sia più simile a quella che sta governando il Paese e se vogliamo verificare se in Emilia-Romagna ci puo' essere una convergenza. Non sarei disponibile ad alleanze fatte solo per battere gli avversari, perchè sarebbe una presa in giro dei cittadini, ma sono disponibile se si vuole guardare ai programmi, che sono l'unica cartina di tornasole per verificare se si vuole affrontare un tratto di strada comune'.
Redazione Pressa
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