Riorganizzazione emergenza-urgenza: 'I Pronto Soccorso non saranno toccati, i Cau sono altro'
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Riorganizzazione emergenza-urgenza: 'I Pronto Soccorso non saranno toccati, i Cau sono altro'

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La rassicurazione del presidente della Provincia Fabio Braglia. 'Abbiamo parlato con Donini'. Doccia fredda sui tempi: la Regione impone a Ausl e CTSS di comunicare i piani organizzativi entro il 15 settembre. Ma la Provincia aspetta la Regione per capire come procedere. Un corto circuito evidenziato in consiglio provinciale dall'interrogazione urgente del Consigliere Platis


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Corto circuito e corsa contro il tempo sulla riorganizzazione del sistema dell'emergenza urgenza in Emilia-Romagna che vedrà la creazione dei Centri di Assistenza Urgenza (CAU) per gestire i codici a bassa intensità dei Pronto Soccorso. A creare un rimpallo tra organismi territoriali e Regione è la delibera della giunta regionale approvata il 17 luglio scorso, è portata l'attenzione del Consiglio provinciale di ieri da un'interrogazione urgente del consigliere di Forza Italia Antonio Platis. Nella delibera del 17 luglio la Regione impone di fatto 'alle Aziende sanitarie ed agli Enti del SSR di procedere, per le parti di rispettiva competenza, alla predisposizione dei piani riorganizzativi locali di prima attuazione, che  dovranno essere approvati in sede di Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria e successivamente trasmessi alla Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare entro il 15 settembre 2023'.

 Tempi strettissimi, se si considera soprattutto la pausa estiva, e comunque il mese di agosto, dove molti uffici sono chiusi. E soprattutto se si considera che sono gli stessi organismi territoriali (tra tutti la Ctss, Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria oltre l'Ausl) a dire di aspettare indicazioni dall'assessore regionale alla sanità Donini, che dopo un primo passaggio sul tema della riorganizzazione dell'emergeza urgenza e dei Pronto Soccorso, dovrebbe essere nuovamente presente a Modena nella prossima riunione della Commissione. Che detta così è una sorta di corto circuito con tempi schizofrenici: la Regione impone alla CTSS e alle Ausl di riorganizzare il tutto sulla base della delibera di giunta, entro il 15 settembre, e gli organismi territoriali dicono di dovere aspettare indicazioni chiare dalla Regione. A partire dalla mappa dei nuovi Cau che sorgeranno.
E soprattutto se questi sorgeranno a supporto o in sostituzione del Pronto Soccorso della provincia, quelli di prossimità. La preoccupazione non è infondata visto che i Cau servirebbero per gestire quei codici non urgenti  a bassa complessità ora già gestiti dai Pronto Soccorso o dai Punti di Primo Intervento degli ospedali territoriali (per esempio Pavullo e Mirandola). E' chiaro dedurre (anche se su questo punto a domanda diretta da noi posta l'assessore Donini aveva fornito analoga rassicurazione sul mantenimento del Pronto Soccorso di Mirandola e Pavullo, almeno nel breve periodo), che in questi casi i Cau sostituirebbero i Pronto Soccorso, risolvendo, contestualmente, un problema di costi esplosi in ospedali come Mirandola dove forte è stato ed è ancora il ricorso ai medici a gettone con importi, per la copertura di ogni turno, anche 4 o 5 volte superiori a quella di un medico interno assunto. E per sopperire una carenza di personale che già aveva portato alla chiusura da parte della Regione e su richiesta della commissione tecnica regionale Sanitaria con all'interno esponenti dell'Ausl di Modena, del locale punto nascita. 



Ma sulla chiusura o sostituzione dei Pronto Soccorso di prossimità, Fabio Braglia, presidente della provincia, rassicura: 'Abbiamo sentito l'Assessore Donini e i Pronto Soccorso non verranno toccati' - afferma Braglia in risposta ad una interrogazione urgente presentata dal consigliere provinciale di Forza Italia Antonio Platis: 'Alla luce della determina di qualche giorno fa con cui la giunta scarica sui territori il compito di riorganizzare il sistema e impone l'invio del tutto entro il 15 aprile, chiediamo quele sia la posizione dell'amministrazione provinciale' - chiedeva Platis nell'interrogazione.

'Per noi tutti i Pronto Soccorso rimarranno' -sottolinea il presidente Braglia. 'Questa interrogazione è stata depositata in forma urgente poco dopo l'ultima riunione dei capigruppo e che abbiamo appreso subito dopo da La Pressa. Con questi tempi strettissimi non sarei nemmeno tenuto a rispondere ma l'ho fatto sperando che la risposta sia soddisfacente. Una cosa su tutte però attenti a dire che il Pronto Soccorso chiuderanno perché così si genera preoccupazione infondata tra la popolazione'. 'La dichiarazione secondo cui i Pronto Soccorso non chiuderanno è la vera notizia nel suo intervento' - conclude replicando Platis.

Gi.Ga.

Redazione Pressa
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