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'Molti elettori del Movimento 5 stelle guardavano a noi già alle scorse elezioni, ora in molti di loro inizia a diffondersi malcontento. Ed è anche a loro, in vista delle prossime elezioni amministrative, che dobbiamo e vogliamo guardare cercando di intercettarli con una proposta politica e progettuale forte. Quella che cercheremo di elaborare nei prossimi mesi parlando ai e con i modenesi, con le assemblee che abbiamo organizzato con la partecipazione del sindaco ricandidato Giancarlo Muzzarelli, che per noi rimane una grande risorsa'.
Nel corso della presentazione, in conferenza stampa, del percorso del PD verso le elezioni amministrative (7 appuntamenti nei diversi circoli cittadini del partito, o attraverso banchetti, partendo dal 24 novembre con quello davanti ai Gelsi con il consigliere regionale Boschini ed arrivando alla conferenza programmatica di febbraio dove con un 'grande evento' sarà presentato il programma elettorale), due punti dalle dichiarazioni del segretario cittadino del PD Andrea Bortolamasi, sono emersi chiaramente, entrambi legati all'obiettivo di allargare la coalizione a sostegno di Muzzarelli verso il centro e verso sinistra: da un lato, dopo il naufragio del progetto Leu che ha riportato nell'elenco degli alleati naturali (per non dire dati quasi per scontati), Mdp Art 1 (ancora in maggioranza in consiglio comunale), c'è il tentativo di avere, sotto un un unica ala, anche tutte le forze radicali di sinistra (da Rifondazione comunista a sinistra italiana fino a Potere al Popolo) che anche se con liste proprie al secondo turno difficilmente di fronte alla scelta tra Muzzarelli e un candidato espressione o anche solo sostenuto al centro-destra sceglieranno la seconda ipotesi; dall'altro c'è lo sguardo al M5S (dichiaratamente escluso dalla lista degli avversari), dove l'elettorato è composto anche da tanti delusi PD che con una proposta programmatica con punti in comune potrebbero anche vincere l'avversione verso il candidato sindaco Muzzarelli e ritornare comunque sotto l'ala del centro sinistra che lo sostiene. Un'operazione che suona come un richiamo anche verso quell'elettorato di sinistra e del PD che dopo essersi allontanato ha trovato spazio di azione, o almeno di espressione, in alcuni comitati di cittadini.
Per Bortolamasi la sfida della vita (politica). Per lui che si definisce 'nativo democrativo', ovvero nato in anni in cui il partito democratico era già nato dalle ceneri o dai passaggi del PCI-PDS-DS potrebbe unire il suo nome, insieme a quello di Muzzarelli già collegato al primo ballottaggio del centro sinistra, ad una sconfitta epocale, così come alla vittoria più importante, perché quella che arriverebbe per la prima volta in maniera non scontata.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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