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Il segretario del Pd emiliano-romagnolo, Paolo Calvano, non ha preso bene le dimissioni della sua vice Giuditta Pini dopo il tonfo elettorale di domenica scorsa.
Calvano, che invece ha scelto di restare in sella, si dice 'rammaricato' per la decisione di Pini: 'sarebbe stato piu' appassionante e utile, confrontarsi negli organismi dirigenti'.
Il Pd dell'Emilia-Romagna, assicura Calvano, 'lo fara' senza farsi sconti, non concentrandoci sui destini personali ma sul bene del Pd della nostra regione'. Cio' detto, 'non posso pero' nascondere di aver trovato ingenerosi i passaggi della sua riflessione rivolti al presidente Bonaccini', la' dove Pini definisce 'tardivi' gli appelli a stare meno sui social e piu' tra la gente.
'Questo- sottolinea il segretario regionale Pd- perche' dopo il risultato delle elezioni regionali del 2014, fu proprio lui, nel momento dell'insediamento, a dichiarare che il suo primo obiettivo sarebbe stato quello di lavorare per recuperare credibilita' agli occhi dei tanti elettori rimasti a casa e delle persone deluse'.
E 'lo abbiamo fatto insieme a lui, quotidianamente, puntando su uno stile di sobrieta' e sull'efficacia delle nostre politiche'. Quindi, conclude Calvano, 'credo che sia giusto riconoscere al nostro presidente di essersi fatto carico da subito di questo compito nello stile che e' proprio di un grande partito riformista, ovvero provando a dare risposte concrete ai problemi e non accontentandosi di trovare il colpevole di turno'.
Ma Pini, dibattendo coi propri sostenitori via Facebook, insiste sulla sua decisione di lasciare l'incarico. 'Quando in Emilia-Romagna diventi secondo partito dopo i 5 stelle e sei stato classe dirigente negli ultimi anni una domanda te la devi porre. Poi ognuno scegliera' di fare cio' che ritiene piu' corretto'.
Redazione Pressa
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